- Nelle prime settimane di gennaio infatti Italia Viva raccoglieva attorno al 3% dei potenziali consensi. In calo di circa un punto e mezzo rispetto ad un anno fa
- In base alle rilevazioni svolte nei primi giorni di gennaio, il primo partito rimane la Lega con il 23,3% che perde lo 0,5% rispetto al mese scorso e il 7,9% rispetto a gennaio del 2020
Stando alle rilevazioni dei principali istituti demoscopici, il progetto di Matteo Renzi, che con Italia Viva ambiva ed emulare ciò che è avvenuto in Francia con il partito del presidente Macron La République En Marche, appare non riuscito. Nelle prime settimane di gennaio infatti Iv raccoglieva attorno al 3% dei potenziali consensi. In calo di circa un punto e mezzo rispetto ad un anno fa.
Per Italia Viva (e per Matteo Renzi), un trend discendente nei sondaggi, molto lontano dagli obiettivi prefissati, può significare che la propria base elettorale non ha compreso i motivi della presenza al governo e la capacità di incidere su quest’ultimo. In questo quadro, la rottura con l’esecutivo può essere letta anche come il tentativo di riaffermare la propria agenda e riconquistare il centro della scena politica.
E’ l’analisi proposta da OpenPolis che spiega: “La significativa diminuzione nei livelli di gradimento potrebbe aver giocato un ruolo importante nel portare la posizione critica di Iv nei confronti dell’esecutivo a una vera e propria rottura con il resto della coalizione di governo.
Lega primo partito ma in un anno ha perso il 7,9 per cento
In base alle rilevazioni svolte nei primi giorni di gennaio, il primo partito rimane la Lega con il 23,3%. Il partito di Matteo Salvini prosegue però un trend negativo che ha caratterizzato quasi tutto il 2020 (-0,5 punti percentuali rispetto al mese scorso, -7,9 rispetto a gennaio del 2020). Seguono il Partito democratico con il 19,7% (-0,8 rispetto a dicembre 2020) e Fratelli d’Italia ormai stabilmente terza forza nel paese con il 16,1% (-0,1 rispetto al mese scorso, +5,2 rispetto a gennaio 2020).
Con l’eccezione di Leu, le forze politiche della maggioranza hanno registrato un calo nei sondaggi tra dicembre e gennaio.
Anche il Movimento 5 stelle (14,6%) prosegue un trend negativo. Da settembre infatti il movimento ha perso ben 2,7 punti percentuali (-0,1 p.p rispetto al mese scorso). Percorso inverso invece per Forza Italia arrivata all’8,3% (+0,9 p.p. rispetto a dicembre). Come detto infine Italia viva si assesta al 3,1% (-0,3 punti percentuali rispetto al mese scorso).
Secondo i sondaggi, Lega, M5s e Iv sono gli unici partiti che dall’inizio dell’anno hanno ridotto il loro bacino di voti.
Italia viva aveva bisogno di recuperare visibilità per non perdere ulteriore terreno nel gradimento degli italiani.
Italia Viva unico partito a non aver partecipato alle elezioni 2018
Tra i partiti presenti autonomamente in entrambi i rami del parlamento, Italia viva è l’unico a non aver partecipato alle elezioni del 2018. Per il partito di Matteo Renzi il confronto con i sondaggi assume quindi un peso ancora maggiore. Ciò anche visti i deludenti risultati raggiunti alle elezioni dello scorso settembre. Se a gennaio 2020 Iv poteva vantare il 4,4% dei possibili voti, un anno dopo si attesta al 3,1% con una perdita di 1,4 punti percentuali.
Incalzata anche da altre forze politiche che coprono lo stesso bacino elettorale, Iv necessitava quindi di invertire questa tendenza. Eventualmente anche distinguendosi da resto della maggioranza. Per questo motivo la pressione sul governo si è fatta via via più forte. Ciò con l’obiettivo di riaffermare le proprie posizioni e recuperare visibilità.
I rapporti di forza interni alla maggioranza
I rapporti di forza all’interno delle coalizioni sono in costante evoluzione. E, soprattutto, sono cambiati molto rispetto alle elezioni del 2018 che hanno determinato la geografia dell’attuale parlamento. Nella maggioranza ad esempio la prima forza, in base ai sondaggi, è il Pd. Che infatti a più riprese ha chiesto al governo un cambio di passo cercando di “concretizzare” il proprio nuovo peso.
L’ipotesi di una “lista Conte”
Come abbiamo raccontato, in questi giorni sono in corso in parlamento trattative per cercare di costruire una nuova maggioranza. Tuttavia alcuni osservatori hanno provato ad ipotizzare uno scenario possibile in caso di elezioni anticipate. Con Iv che verrebbe rimpiazzata nella coalizione di centrosinistra da una lista facente riferimento direttamente a Giuseppe Conte.
Un ipotetico partito del premier toglierebbe voti a Pd e M5s piuttosto che agli avversari politici.
Questa ipotesi tuttavia danneggerebbe gli alleati anziché “drenare” forze agli avversari politici. Secondo tali rilevazioni infatti, in ipotetiche elezioni, il “partito di Conte” si collocherebbe tra il 12 e il 13%, così come Pd e M5s. Il travaso di voti sarebbe quindi tra forze alleate.
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