Bandi di gara per assegnare ai privati e non in house i servizi e salvare così decine di aziende e centinaia di lavoratori dal «disastro Servizi ausiliari Sicilia-SAS» e dall’ennesimo supercarrozzone politico. E’ la proposta lanciata dell’associazione “Il Tavolo” per evitare il tracollo finanziario che comporterebbe l’entrata in funzione della consortile “Servizi Ausiliari Sicilia” (SAS), nata dalla fusione delle aziende partecipate regionali: Beni Culturali Spa, Biosphera spa e Multiservizi Spa.
“Per le aziende che si occupano di pulizia e sanificazione negli ospedali, negli ambulatori dell’Asp ed in diversi uffici regionali – spiega Domenico Messina, tra i membri de “Il Tavolo” – sarebbe un grave colpo perché l’entrata in funzione della SAS causerebbe una perdita secca ed iniziale di almeno il 30% del mercato siciliano: a Catania e provincia le imprese del settore sono superiori alla decina e danno lavoro ad un migliaio di persone. Se la SAS entrasse davvero in funzione, ucciderebbe il mercato e queste aziende, già in difficoltà, entrerebbero in crisi”. Per Messina “la SAS, oltre ad avere giustamente assorbito i lavoratori delle tre partecipate, rischia di assorbire altri lavoratori precari senza alcun merito: «salirebbero a bordo» altri dipendenti, in maniera indiscriminata, sia nella qualità che nella quantità. I precari si moltiplicherebbero – continua Messina – e la SAS sarebbe l’ennesimo carrozzone per clientele e inefficienze. Il pubblico, invece, dovrebbe lasciare spazio alle imprese private che danno lavoro vero, e non parassitario, e puntano all’efficienza”.
La SAS è una mina vagante anche perché rischia di travolgere anche il settore delle manutenzioni in cui lavorano a Catania e provincia diverse aziende, con un gran numero di impiegati, operai ed indotto. “E’ l’ennesima minaccia per le imprese – conclude Messina – ed aumento di tasse per i contribuenti”.