“Voglio chiarire tutto”. Pino Maniaci, uno dei simboli dell’antimafia, il direttore di Telejato indagato per estorsione ai sindaci di Borgetto e Partinico che lo hanno fatto finire nei guai per poche centinaia di euro, ieri è stato al Palazzo di giustizia, per essere interrogato dal gip. E a chi gli chiede dove vive adesso che ha il divieto di dimora nelle province di Palermo e Trapani, Maniaci risponde: «Vivo in una località segreta, come i pentiti».
L’ex pm Antonio Igroia difende il giornalista e direttore di Telejato coinvolto in una una indagine dei pm di Palermo per estorsione. «Nelle carte della Procura – sostiene l’ex pm –non c’è la prova che Maniaci abbia ammorbidito le sue inchieste in cambio di soldi. Credo che la Procura di Palermo abbia avuto una caduta di stile nell’accomunare il nome di Maniaci a quello dei mafiosi. Forse abbiamo fatto troppa antimafia con i simboli. Maniaci non lo santificavo prima e non lo demonizzo ora».
“Tele Jato resterà aperta perché non è Pino Maniaci e continuerà a trasmettere” dice Pino Maniaci. “I soldi del sindaco? “Somme dovute per una pubblicità”. Le intercettazioni? “Parole estrapolate dal contesto”. “Ho questo modo di esprimermi. In ogni caso, si tratta di conversazioni che sono state isolate dal contesto”. Maniaci si domanda poi perché, se l’accusa è quella di estorsione, “non sono stato arrestato?”. Maniaci replica poi al vice presidente della commissione nazionale antimafia, Claudio Fava, che ha chiesto su fb le scuse del direttore di Telejato. “Io scusarmi con Fava? Sarà lui a scusarsi con me quando tutto questo sarà finito”.
PARTINICO. “In merito ai recenti fatti di cronaca che hanno coinvolto il Direttore di Tele Jato si precisa, che nessuna contestazione o rilievo sono stati mossi nei confronti di questa Amministrazione così come è chiaramente emerso dalle risultanze investigative”. Lo dice il sindaco di Partinico, Salvo Lo Biundo, commentando l’inchiesta per estorsione nei confronti del giornalista Pino Maniaci. “Ho fornito immediatamente senza alcuna remora o ritardo tutte le informazioni, appena richieste, all’Autorità Giudiziaria procedente ed ho mantenuto il doveroso riserbo a tutela delle indagini in corso – aggiunge il sindaco -. Sono fortemente amareggiato per le dichiarazioni politiche strumentali che sono state fatte cercando di intaccare l’onorabilità della mia persona e della mia Amministrazione, da sempre impegnata nei rispetto della legalità e contro il malaffare. Condanno il tentativo di destabilizzazione politica che rivela una chiara matrice diffamatoria con il palese intento di fornire una visione falsata della realtà”.
“Ho chiesto al presidente del consiglio comunale Filippo Aiello – ha aggiunto il sindaco – di convocare d’urgenza l’assise perché devo spiegare alla cittadinanza tutta la mia sofferenza di questi anni. Sono stanco di essere infangato per una vicenda nella quale sono vittima. Io mi sono sempre comportato nella massima correttezza e sono stanco di essere preso di mira”.
BORGETTO. “Io sono molto tranquillo. Lo sono stato da quando questa vicenda è iniziata. Ma davanti a certe notizie ci sono famiglie che si possono sconvolgere, situazioni da valutare insieme ai miei legali. Io sono stato sempre molto tranquillo per quanto riguarda la mia situazione. Non temo l’azione di un opposizione comunale sterile che in questi anni non ha fatto nulla”. Lo dice il sindaco di Borgetto Gioacchino Lo Duca, commentando l’inchiesta per estorsione nei confronti del giornalista Pino Maniaci. “Nei prossimi giorni dopo avere valutato la mia posizione con i miei legali – aggiunge – avrò modo di approfondire la mia posizione che in merito a quanto successo resta molto serena per quanto mi riguarda”.
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