Dell’ulivo non si butta nulla, come per il maiale. Servono persino le foglie secche, che “hanno un elevato contenuto di polifenoli e allungano la vita”. Parola di Giacomo Dugo, direttore del dipartimento di Scienze dell’alimentazione nell’università di Messina per il quale “delle proprietà dell’ulivo erano consapevoli già le donne dell’antica Roma il cui principale cosmetico era, appunto, l’olio d’oliva”. E sono i polifenoli estratti dalle foglie secche dell’ulivo, la nuova frontiera dell’industria cosmetica e degli integratori alimentari. “Un chilogrammo di foglie secche contiene 50 grammi di polifenoli”, spiega Dugo. Tra l’altro, “vi si ricavano creme antinvecchiamento, efficaci per la pelle”. La novità è emersa nel corso della tre giorni dedicata all’olio extravergine novello (“L’oro verde della Sicilia a cinque stelle. En primeur e di gran classe”) svoltasi nel fine settimana al Kempinski Hotel Giardino di Costanza, di Mazara del Vallo (Trapani). Alla rassegna hanno preso parte aziende produttrici delle principali varietà dell’Isola e i sei consorzi di tutela della Regione: Val di Mazara, Valle del Belice, Valli Trapanesi, Valdemone, Monte Etna e Monti Iblei. Ma a segnalarsi per curiosità e primati, sul fronte dell’extravergine, è stata la provincia di Trapani. Perché è del Trapanese l’azienda-superstar in tema di export: la Becchina, che fattura all’estero più del 90% delle centomila bottiglie che produce. Nel Trapanese si trova l’azienda olivicola che fu dei Florio, un complesso del ‘600 che gli antenati della Sole e Terra di Sicilia acquistarono dalla ricca famiglia di armatori, nei primi anni del 1900. Della provincia di Trapani è l’azienda (Centonze Case di Latomie) tra i cui ulivi secolari vennero ritagliati, 2.500 anni fa, i blocchi di tufo utilizzati per costruire la greca Selinunte. È qui, nelle camere della piccola impresa familiare, che il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa si fermò per qualche notte quando, nell’estate del 1982, durante i 100 giorni della sua solitaria battaglia contro i boss, venne a perlustrare il territorio dell’estremo lembo nord-occidentale della Sicilia.
Ancora, è nel territorio di Trapani che ha sede l’unica azienda siciliana (Fontanasalsa) che, per i progetti di architettura industriale realizzati, è stata selezionata a rappresentare il made in Italy alla Biennale internazionale di architettura di Venezia, che si concluderà il prossimo 25 novembre.
La kermesse sull’Oro verde della Sicilia a cinque stelle s’è snodata attraverso banchi e isole d’assaggio; s’è accomodata in un “salotto degli oli”. Si è concentrata in un oil tour e in un minicorso di analisi sensoriale. E s’è conclusa, sempre al Kempinski, con lo spettacolo “Cooking Sicily fish show: a ogni pesce il suo olio en primeur”, condotto da Stefano Masciarelli in tandem con lo chef Gigi Mangia. Masciarelli ha anche proposto un piatto di sua creazione intitolato “Spaghetti al gambero rosso di Mazara in doppia emozione di melanzane”.
Nei prossimi giorni un panel di assaggiatori professionisti a cura della Camera di commercio di Trapani selezionerà, tra i campioni consegnati dalle aziende, il miglior olio novello della campagna 2012. Il premio “Olio en primeur 2012” concluderà ufficialmente la rassegna. Sarà consegnato entro poche settimane.
Alla manifestazione hanno preso parte vertici nazionali delle federazioni di settore, accademici, rappresentanti di consorzi, distretti, camere di commercio, esperti. L’istituto alberghiero di Castelvetrano e quello tecnico commerciale Ferrara, di Mazara.
Tra le aziende che si sono messe in luce nel corso della rassegna, anche il Gruppo Curaba, che con le sue 4-5.000 tonnellate di olive da mensa (Nocellara del Belice) rappresenta un quinto della produzione regionale. E la Titone, prima azienda siciliana dell’olio ad aver imboccato, nel 1992, la strada della certificazione biologica e della lotta biologica ai parassiti dell’ulivo.