La Commissione Giustizia della Camera ha terminato l’esame della riforma del Codice Antimafia: il testo è pronto per l’Aula, dove il provvedimento è previsto in discussione generale il 9 novembre.
Il relatore per la maggioranza, il Pd Davide Mattiello, spiega le novità: la procedura che porta dal sequestro alla confisca definitiva sarà più rapida, efficace e tutelante. Gli amministratori giudiziari saranno sottoposti ad un regime più rigoroso, che prevede un elenco puntuale di incompatibilità per garantire il massimo della trasparenza. Le aziende sequestrate disporranno di un fondo di garanzia per far fronte a debiti e investimenti a salvaguardia della occupazione, a patto di essere imprese capaci di stare sul mercato. Il ruolo dell’Agenzia per i beni sequestrati e confiscati esce rafforzato e sarà sottoposta alla vigilanza della Presidenza del Consiglio.
Il testo è il frutto del lavoro di raccordo tra la proposta di legge di iniziativa popolare promossa da Cgil, Libera, Avviso Pubblico, oltre 500 mila le firme raccolte, la proposta della Commissione Antimafia che a questa questione dedicò la prima inchiesta, appena costituita, e la proposta del Governo, che venne presentata nell’Agosto del 2014 dal Ministro Orlando. “Insomma: questa riforma ha radici profonde, e sono convinto porterà buoni frutti”, conclude Mattiello.
CGIL. “Per la Cgil è motivo di soddisfazione la notizia dell’avvio della discussione alla Camera sulla riforma dei beni sequestrati e confiscati, da due anni, ovvero dalla consegna delle firme che abbiamo raccolto per la proposta di legge di iniziativa popolare, attendevamo questo momento: ora il Parlamento faccia in fretta a votare e dia così risposta alle aspettative e all’impegno dei lavoratori e di tutti coloro che si sono spesi e si spendono per questo progetto e nella lotta alle mafie”. Così la segretaria confederale della Cgil Gianna Fracassi, commenta la conclusione dei lavori della Commissioni Giustizia della Camera sulla proposta di legge di iniziativa popolare n.1138 e la conseguente calendarizzazione a Montecitorio, per il prossimo 9 novembre, della discussione generale.
Fracassi ricorda che “il riutilizzo dei beni sequestrati e confiscati alle mafie è un caposaldo della legge Rognoni – La Torre, e lo strumento più significativo per aggregare società civile e istituzioni nella lotta alla criminalità organizzata. Per questo – spiega la dirigente sindacale – abbiamo lavorato con un vasto fronte di associazioni ad una proposta di legge volta a organizzare gli strumenti utili a sostenere la difficile riemersione alla legalità di beni e aziende, sperando che politica e Istituzioni cogliessero la necessità di tale intervento legislativo”. “Quella iniziativa – sottolinea – la assumemmo convinti di interpretare il sentimento delle comunità locali, impegnate in una battaglia quotidiana e faticosa per affrancarsi dal peso davvero gravoso della presenza mafiosa”.
“Siamo sempre stati disponibili – prosegue Fracassi – ad ascoltare e ad accogliere tutti i contributi che potessero migliorare e rendere più efficace la proposta iniziale. Oggi, in vista del traguardo dell’Aula, ringraziamo la Commissione Antimafia per il lavoro di elaborazione che l’ha resa più organica, i gruppi parlamentari che l’hanno votata in Commissione Giustizia e la Presidente della Commissione stessa per il paziente, continuo e rigoroso lavoro di sintesi”.
“Grazie a questo impegno la 1138, che prevede la riforma e il rafforzamento dei compiti dell’Agenzia e vincoli più stringenti nella designazione degli amministratori Giudiziari, può rappresentare uno strumento più efficace nel contrasto alla criminalità organizzata”. Inoltre per Fracassi “il Fondo di Garanzia, allocato presso il ministero dello Sviluppo Economico e innervato nella proposta contenuta nella Legge di Stabilità, permetterà di lavorare al meglio per evitare che tante realtà produttive rischino il fallimento nella fase di sequestro, ridando così ai dipendenti la speranza di una continuità lavorativa”.
“Ora – conclude la segretaria confederale – ci aspettiamo che il Parlamento faccia in fretta a votare, dando così risposta alle aspettative e di tutti coloro che sono impegnati nella lotta alle mafie, dei lavoratori, dei volontari e di chi, firmando la proposta di legge di iniziativa popolare, ha contribuito a questo importante processo riformatore”.
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