Non è sempre vero che la Sicilia utilizza male i fondi europei. Ci sono eccellenze anche nella nostra isola, distretti di ricerca che oggi costituiscono poli avanzati per sperimentare nuove tecnologie per la salute dell’uomo, efficienza energetica, la tutela dell’ambiente.
Un esempio di questa isola che funziona e diventa anche riferimento per la comunità scientifica internazionale è il Distretto Tecnologico Sicilia Micro e Nano Sistemi.
Potenziare le possibilità di cura per Alzheimer, tumore al fegato, tumore al cervello e patologie retiniche. E’ stato questo lo scopo del progetto Hippocrates, portato avanti dal Distretto Tecnologico e presentato oggi a Catania.
“Le ricerche condotte nel progetto – spiega Corrado Spinella, presidente del Distretto – hanno permesso di individuare micro e nanotecnologie potenzialmente capaci di migliorare sia la diagnosi che la terapia nella lotta contro alcune delle patologie più debilitanti come Alzheimer, degenerazione maculare legata all’età, tumore al fegato e al cervello”.
Hippocrates è il primo di tre progetti di ricerca e formazione finanziati dal Pon 2007 – 2013. Gli altri due, che verranno presentati nei prossimi giorni sono Energetic e Plastics. “In totale – spiega l’Amministratore delegato del Distretto Tecnologico Filippo D’Arpa – sono stati impiegati 1000 ricercatori, per oltre 871.000 ore di ricerca, circa 95.000 ore di formazione”. Il progetto Hippocrates, in particolare, ha prodotto 4 richieste di deposito per altrettanti brevetti, 10 nuovi standard di codifica clinica, più di 110 contributi scientifici in campo internazionale.
“La ricerca – spiega Sabrina Conoci, responsabile scientifico del progetto Hippocrates – è stata caratterizzata anche multidisciplinarietà scientifica, coinvolgendo tutti i capi, dalla medicina alla biologia, alla chimica alla fisica, e creando anche una forte sinergia territoriale nella stessa Sicilia, con collaborazioni di ricerca che sono state attivate e che vanno avanti”.