La Sicilia rischia di perdere altri 42 milioni di fondi Ue. Entro l’anno la Regione siciliana dovrà garantire all’Europa di avere speso correttamente 42 milioni di euro, altrimenti sarà costretta a restituire le somme a Bruxelles. Ma per portare avanti queste pratiche si scopre che c’è carenza di personale e che nessuno tra gli oltre 16 mila regionali vuole lavorare a queste pratiche. Lo scrive oggi il Giornale di Sicilia.
E allora che si fa? Semplice, ranno reclutati super esperti esterni al costo di 400 euro lordi al giorno. Per un totale di 120.000 euro. Racconta Riccardo Vescovo:
Il caso riguarda cinque progetti rivolti alle imprese, per favorire ad esempio l’ammodernamento, lo sviluppo tecnologico o l’acquisto di nuovi macchinari. Ogni progetto finanziato con fondi Ue alla fine deve essere «certificato», si deve cioè verificare che le somme siano state spese correttamente, altrimenti l’Europa chiede indietro i finanziamenti. Il dipartimento delle Attività produttive, uno dei settori nevralgici dell’amministrazione, nel tempo ha spesso accusato problemi d’organico. Per cui per lavorare ai cinque progetti, a settembre il dirigente generale Alessandro Ferrara aveva chiesto al Capo del Personale, Luciana Giammanco, dieci rinforzi. In particolare gli uffici avevano chiesto urgentemente alla Funzione pubblica dieci laureati in Economia e Commercio, Ingegneria informatica, meccanica e industriale e Scienze biologiche.
Questi non sono però arrivati… Tra l’altro, su poco più di 16 mila dipendenti alla Regione Sicilia risulta che sono 3.500 quelli che hanno la laurea.
WORKSHOP. Amministratori pubblici, imprenditori e professionisti siciliani volano a Bruxelles per studiare le modalità d’accesso ai fondi europei a gestione diretta, erogati dalla Commissione europea senza il tramite delle autorità nazionali e regionali. Giovedì e venerdì parteciperanno al workshop organizzato dall’eurodeputata siciliana Caterina Chinnici (S&D) nella sede del Parlamento Ue, incentrato sui finanziamenti comunitari per il turismo e l’agricoltura.
“Dopo il successo delle tre giornate organizzate in Sicilia nel settembre dell’anno scorso – dichiara Chinnici in una nota – ho voluto proporre una riedizione del workshop” a Bruxelles. “L’obiettivo – continua – è fornire strumenti pratici e di conoscenza”, “essenziali per poter sfruttare al meglio le opportunità finanziarie offerte dall’Ue. I fondi europei sono una grande risorsa per il nostro territorio” ma “la Sicilia, insieme ad altre regioni del sud, risulta fanalino di coda per numero di enti e imprese che in Italia riescono a beneficiarne, e spesso ciò dipende proprio dalla difficoltà di destreggiarsi tra le regole e i criteri stabiliti dai bandi”.
Fra i i relatori del workshop, oltre ad alcuni funzionari della Commissione Ue, il segretario generale della Camera di commercio Belgo-Italiana Matteo Lazzarini, e Arianna Giuliodori per la rappresentanza confederale Coldiretti a Bruxelles.