L’Abi: in calo in Sicilia le rapine in banca

Diminuiscono le rapine in banca in Sicilia. Nel 2011, infatti, sono stati 64 i colpiallo sportello effettuati nella regione contro i 98 del 2010, con un calo del 34,7%. È questa la fotografia che emerge dai dati dell’Ossif, il Centro di ricerca Abi in materia di sicurezza, dai quali risulta un sensibile calo del fenomeno nelle province siciliane . 

REGIONE  PROVINCIA

2011

2010

Var. %

SICILIA

64

98

-34,7%

Agrigento

6

13

-53,8%

Caltanissetta

0

3

-100%

Catania

11

16

-31,3%

Enna

2

2

0%

Messina

6

14

-57,1%

Palermo

18

21

-14,3%

Ragusa

8

9

-11,1%

Siracusa

5

8

-37,5%

Trapani

8

12

-33,3%

Anche a livello nazionale, del resto, le rapine allo sportello hanno fatto segnare un’importante diminuzione, passando da 1.423 nel 2010 a 1.097 nel 2011 (-22,9%), a conferma del trend positivo già registrato negli ultimi anni: dal 2008 ad oggi, infatti, i colpi si sono dimezzati. In calo del 20,1% anche il cosiddetto indice di rischio – cioè il numero di rapine ogni 100 sportelli in Italia – che è passato da 4,1 a 3,3, il valore più basso registrato negli ultimi venti anni. Diminuisce anche il bottino medio per rapina, sotto i 23 mila euro, ed in particolare il bottino complessivo che è passato da 33,7 milioni di euro nel 2010 a 25,1 milioni nel 2011 (-25,5%): si tratta dell’ammontare più basso registrato negli ultimi venti anni.

 

L’indagine è stata presentata oggi al convegno Abi “Banche e Sicurezza”, la due-giorni di lavoro sui temi chiave della sicurezza in banca che si chiude domani a Palazzo Altieri. Con riferimento alla collaborazione con le Forze dell’ordine, è stato rinnovato il Protocollo d’Intesa per la prevenzione della criminalità in banca tra Abi, Banche e Prefettura di Roma. La nuova versione dell’accordo prevede il rafforzamento delle misure di sicurezza  anticrimine adottate in banca.

“In tema di sicurezza – ha detto il vice Presidente dell’Abi Giovanni Pirovano, in apertura del convegno – si stanno ottenendo risultati importanti, anche grazie alla sempre più stretta collaborazione tra banche, Istituzioni e Forze dell’ordine. In questa direzione, il protocollo firmato oggi contiene alcune importanti novità che, a Roma come in tutte le altre province dove l’accordo è già operativo, contribuiranno a rendere ancora più sicuri gli sportelli dove ogni giorno si recano migliaia di cittadini. La necessità di proteggere le dipendenze bancarie è un preciso impegno delle banche nei confronti dei dipendenti e della clientela e risponde all’esigenza di consentire l’operatività in condizioni di sicurezza”. Ecco, più nel dettaglio, cosa emerge dalla fotografia scattata da Ossif.

 

I furti agli Atm

Risultati positivi anche sul fronte dei furti agli Atm che dal 2008 ad oggi sono scesi di oltre il 15%. Sono diminuiti del 2,2% nel 2011 rispetto al 2010. In particolare, gli attacchi riusciti, 203 pari a circa il 50% del totale, hanno comportato una perdita economica complessiva di 8,8 milioni di euro, il 26,7% in meno rispetto al 2010, mentre il bottino medio per evento è stato superiore ai 43 mila euro (-21,6%). Con riferimento agli attacchi non riusciti, le cause più frequenti di insuccesso per i malviventi sono state la resistenza dello sportello automatico e l’efficacia del sistema di allarme.

 

Più tecnologia e collaborazione con le Forze dell’ordine a difesa degli sportelli

Le banche italiane investono ogni anno oltre 750 milioni di euro per rendere le proprie filiali sempre più sorvegliate e sicure. Adottando misure di protezione sempre più moderne ed efficaci e formando i propri dipendenti anche attraverso un’apposita Guida antirapina che recepisce suggerimenti di Polizia e Carabinieri. È operativo, inoltre, l’Osservatorio intersettoriale Ossif sulla criminalità a cui partecipano, oltre al Ministero degli Interni, anche Poste, ConfCommercio, Federdistribuzione, FederFarma, Federazioni italiana tabaccai e Assovalori. L’obiettivo è migliorare la prevenzione del fenomeno anche attraverso lo scambio di dati e informazioni su furti e rapine e la condivisione di best practice.