L’aeroporto di Comiso ha bisogno di essere rilanciato e per farlo la Soaco sta provando a trovare ogni soluzione possibile.
La struttura, da un punto di vista degli accessi va bene, ma non decolla, e poi c’è da fare i conti con quel buco da tre milioni di euro che fanno preoccupare non poco in vista di un pareggio di bilancio da raggiungere, si è detto più volte entro il 2020.
Il neo presidente della Soaco, Silvio Meli, ha voluto incontrare ieri i sindaci del comprensorio ibleo per discutere di un piano strategico che possa favorire l’incremento delle presenze turistiche negli ambiti territoriali afferenti l’ aeroporto di Comiso.
Un progetto presentato dal presidente Silvio Meli e dall’amministratore delegato Giorgio Cappello, oltre che ai primi cittadini dei comuni della provincia iblea ai rappresentanti del Libero Consorzio Comunale e della Camera di Commercio di Ragusa, interessati a cofinanziare il progetto. L’importo complessivo sfiorerebbe i 7 milioni di euro per una durata di 3 anni e potrebbe essere attuato già il prossimo anno, per avere ricadute sul traffico aeroportuale dell’ estate 2018. I comuni di Ragusa, Modica, Scicli, Palazzolo Acreide, Giarratana, Monterosso Almo, Vittoria, Santa Croce Camerina, Chiaramonte Gulfi, Comiso, Ispica e Acate hanno confermato all’unanimità la volontà di partecipare al progetto e alla convenzione d’ambito da stipulare fra Soaco e i comuni per favorire l’incremento delle presenze turistiche nel territorio.
La riunione è stata anche l’occasione per stimolare tutti i comuni a istituire la tassa di soggiorno e a destinarne almeno il 40% di quella dotazione finanziaria per progetti destinati a incrementare il flusso di passeggeri in arrivo nell’Aeroporto di Comiso. Tutti uniti quindi per salvare il Pio La Torre, che di certo non naviga in buone acque, con i conti in rosso e la possibilità di una ripresa che si intravede non prima del 2019.
Ieri Intanto sono stati resi noti i dati di traffico del mese di luglio, durante il quale, nell’Aeroporto casmeneo, sono stati superati i 50 mila passeggeri. Un incremento del 6, 85% che sembra però poca cosa, se paragonato a quello del 15,7% registrato da Catania che ha vissuto un luglio da record superando il milione di presenze. Comiso arranca e resta sempre nell’ombra del grande scalo etneo che fa la parte del leone, arrivando addirittura ad attestarsi al sesto posto tra gli aeroporti italiani. Si spera ora che la Sac, che tramite Intersac ha il 65 per cento delle quote della Soaco, che gestisce l´aeroporto di Comiso, riesca ad ad imprimere lo stesso sprint di Fontanarossa anche allo scalo ibleo.
(Articolo realizzato in collaborazione con Chiara Carbone)