Mentre aumentano i passeggeri, e l’aeroporto di Trapani-Birgi potrebbe chiamarsi Trapani-Marsala, al “Vincenzo Florio”ci si prepara all’Operazione Bucarest 2015-2020. Si tratta di un nuovo piano di rotte che collegherebbero l’aeroporto trapanese con l’Est Europa. Costo dell’operazione un milione di euro, il vettore la Wizz Air Hungary Kft. Il milione di euro fa parte dei due milioni stanziati dalla Regione Siciliana come ristoro per i danni provocati dalla chiusura dello scalo civile per le operazioni militari in Libia del 2011. Oltre ai soldi della Regione, per l’utilizzo dello scalo militare per gli aerei Nato in lotta contro il regime di Gheddafi, il Governo Nazionale aveva impegnato anche 10 milioni di euro.
L’utilizzo dei due milioni di euro viene reso possibile da un accordo di collaborazione tra l’ex Provincia di Trapani (ora Libero Consorzio di Comuni) e l’Airgest.
L’apertura all’Est Europa, con la Wizz Air si affianca ai voli Ryanair garantiti dall’accordo di co-marketing stipulato tra la società irlandese e l’Airgest, la societa di gestione dello scalo trapanese. Il costo dell’Operazione Bucarest è esattamente di 1.106.465 euro. L’obiettivo è quello di aumentare il flusso turistico verso il territorio. Un accordo del genere, extra Ryanair, si era già provato nel 2013, con la Darwin Airlines, per collegare Trapani a Fiumicino. Quell’operazione costò 419 mila euro e non andò molto bene. Nell’accordo tra Airgest ed ex Provincia, per usare questi 2 milioni di euro, c’è un altra opportunità. L’Airgest ha infatti pensato ad un bando europeo per “la ricerca di nuovi vettori”. Ma come? Adesso si accorgono che si possono fare i bandi per cercare vettori? Perchè non l’hanno fatto prima dell’accordo con Ryanair ad esempio?
In questo caso, per il bando, il finanziamento sarà parziale, di soli 474 mila euro, che permetterebbero di usare tutti i 2 milioni di euro girati dalla Regione. Per dar luogo al bando, però, sarà necessario un investimento da parte dell’Airgest.
Il futuro dell’Aeroporto trapanese riguarda anche il suo nome. Lo scalo ricade infatti nei comuni di Trapani e Marsala. I marsalesi da anni chiedono il cambio di denominazione dell’aeroporto, da Trapani-Birgi (Birgi è la contrada marsalese al confine con Trapani) a Trapani-Marsala. Nelle scorse settimane c’è stato anche l’impegno del vice ministro dei Trasporti Riccardo Nencini a rendere esecutiva la richiesta fatta anche al consiglio provinciale nel 2013. Nencini, va detto, è andato a Marsala a dare disponibilità e garanzia su questo fronte in piena campagna elettorale.
Nel frattempo Birgi aumenta i passeggeri. I dati dei primi quattro mesi del 2015 fanno segnare un +3,76% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Sono dati forniti dall’Assoaeroporti. A tirare la carretta sono i passeggeri italiani. Nel periodo in questione sono stati 322.723, +5,80%. Mentre gli stranieri sono diminuiti a 77.773, – 3,98%.
I dati seguono il trend previsto dalla Ryanair in fase di presentazione del piano voli per il 2015: la previsione è di un milione e mezzo di passeggeri.