L’appoggio a Crocetta fa spaccare in Sicilia il Nuovo Centro Destra. Dopo le polemiche dei giorni scorsi, legate al salvataggio del governatore Rosario Crocetta proprio da parte dei centristi, che del resto sono con un piede in giunta (anche se per mesi hanno detto che no, in squadra non sarebbero mai entrati) è di nuovo scontro tra l’ex presidente del Senato Renato Schifani e il leader di Ncd e ministro dell’Interno Angelino Alfano. Quest’ultimo, a Palermo per la presentazione del suo libro, ha provato a giustificare il perché della decisione di salvare Crocetta dalla mozione di sfiducia, presentata da Forza Italia e appoggiata dai grillini: «La nostra posizione sul governo Crocetta – ha provato a sostenere Alfano – non è cambiata e non cambia. Non abbiamo unito i nostri voti a quelli dei Cinque Stelle che fanno iniziative strumentali. Noi con i Cinque Stelle non c’entriamo nulla». Ma a margine dello stesso incontro Schifani, capogruppo di Ap al Senato, ha ribadito: «Verifico che ci sono posizioni diversificate nel mio partito e questo mi dispiace. Io rimango dell’idea che se fossi stato deputato regionale avrei votato la sfiducia a Crocetta». Schifani invoca anche un chiarimento e lancia l’allarme: «Si faccia chiarezza – dice – su quel che sta accadendo in Sicilia, perché si rischia di essere male interpretati da una base parlamentare e da tanti elettori che sono rimasti perplessi dalla scelta di manifestare palesemente una fiducia ad un governo con cui ci si è misurati in maniera dialettica e che si è contrastato per le anomalie e le gravi responsabilità che si è assunto nel guidare la Sicilia in questi anni. Il voto di fiducia – sottolinea – parla da sé. Votare la fiducia ad un governo pone una posizione politica chiara: ovvero stare nel governo politicamente. Rispetto la posizione del ministro Alfano sulla vicenda, che è certamente autorevole. Può capitare, ogni tanto, di avere punti di vista diversi nella logica di fare in modo che questo partito possa mantenere inalterata la propria identità e rispettare l’umore della base elettorale»
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Il senatore Vincenzo Gibiino a Catania nel corso di una convention di giovani ha presentato la “Scuola della Libertà” la palestra di formazione dei tanti ragazzi che aderiscono a Forza Italia e che diventerà la nuova classe dirigente del partito ormai in via di ristrutturazione. Gli appuntamenti a partire da Catania dal prossimo 9 gennaio, si terranno nei vari capoluoghi della Sicilia con cadenza mensile. L’ultimo corso di formazione si svolgerà a Palazzo Grazioli alla presenza del Presidente del partito Silivio Berlusconi. “Oggi più che mai- dichiara Gibiino, in un momento in cui il partito ha avviato una fase nuova, dopo la convention del centro destra di Bologna, sentiamo la necessità di mettere a frutto le tante energie e le tante potenzialità che abbiamo nel partito partendo proprio dalla Sicilia, una terra ricca di intelligenze e capacità operative”.
Sostenitori di questo progetto sono i giovani che aderiscono al movimento di idee e di riflessione politica “Un passo avanti” che vede tra i promotori Francesco Coppa e Costanza Castello. All’iniziativa hanno già aderito in modo entusiastico centinaia di ragazzi delle diverse realtà dell’isola. Ai corsi prenderanno parte non sono i politici ma anche docenti e personalità del mondo accademico. ” Il bene comune- conclude il sen. Gibiino, già coordinartore regionale di Forza Italia e adesso stretto collaboratore di Berlusconi- è il nosto obiettivo contro gli interessi particolari. La politica intesa come servizio e non asservita agli interessi peculiari e di bottega. I giovani in questa direzione sono lo strumento per il rafforzamento di questo obiettivo. Abbiamo tutte le energie in campo e per questo dobbiamo incanalarle per metterle a disposizione delle nostre comunità”.
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