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L’Ars approva il taglio del 20% dei consiglieri comunali. Mistero Leotta: si dimette?

Last updated on 6 marzo 2021

A passo lentissimo, l’Ars sta approvando il famoso disegno di legge sul taglio dei costi della politica locale che permetterà di adeguare la Sicilia al resto d’Italia. Ieri è stato approvato il primo articolo del testo, con un piccolo giallo, perchè l’assessore Ettore Leotta, che ha proprio la delega alle Autonomie locali, è dovuto intervenire per smentire la notizia delle sue possibili dimissioni per contrasti con il governatore Crocetta e la maggioranza: “Sono un assessore della Giunta di governo nella pienezza delle sue funzioni. E con questo considero il discorso chiuso” ha detto. Leotta, ex magistrato amministrativo in pensione, è entrato in Giunta in quota Udc a gennaio scorso al posto di Marcella Castronovo, anche lei dimissionaria. Al momento comunque rimane a pieno titolo nella squadra di governo. Non tutto fila liscio nella maggioranza. E ne è la dimostrazione il fatto che è stato approvato all’Ars, con voto segreto, l’emendamento 1.14 al ddl sui Comuni, presentato dall’esponente dell’opposizione Nello Musumeci. La norma prevede l’equiparazione della riduzione dei consiglieri comunali nei piccoli Comuni come in quelli grandi: in ogni caso il taglio sarà del 20%. «La rappresentanza consiliare ha lo stesso valore, a prescindere dalla popolazione che rappresenta – ha detto Musumeci, esprimendo soddisfazione per l’approvazione della norma – è una questione di dignità democratica, non possono esservi differenze tra Comuni grandi e piccoli, in questo senso ci sembra corretto il contenuto dell’emendamento, sul quale c’è stata ampia convergenza, anche nella maggioranza». Gran parte del dibattito è stata assorbita dagli interventi sull’articolo 1 del testo relativo alla definizione dei Consigli e delle Giunte comunali: «Non stiamo facendo una legge che recepisce le istanze dell’antipolitica. Il nostro obiettivo è quello di rendere funzionale il sistema degli enti locali», ha precisato il presidente della commissione Affari Istituzionali, Antonello Cracolici.

Approvati anche i tagli alle giunte. E anche in questo caso non sono mancate le sorprese. Nei comuni con popolazione tra i cinquemila e i diecimila abitanti, il numero di assessori è stato fissato a quattro. Sotto i cinquemila abitanti, invece, i componenti della squadra di governo tre. Scompare, dunque, la previsione iniziale che tagliava a due il numero degli assessori per i comuni sotto i tremila abitanti. Una proposta, questa, venuta dalla stessa commissione presieduta da Antonello Cracolici. I tagli entreranno in vigore a partire dal primo rinnovo elettorale. La discussione dei restanti sette articoli è stata rinviata ad oggi pomeriggio.

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