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Legge 104: tra i dipendenti della Regione Siciliana ne beneficia uno su cinque

Più di un dipendente su quattro della Regione Siciliana gode dei benefici della legge 104/92. Ha cioè disabili gravi in casa, che richedono assistenza e cure. Sono circa 2.800 su 15 mila i regionali che beneficiano della 104, dato aggiornato al 2015 quando in tutto sono stati utilizzati 57 mila giorni di permesso retribuito sfruttando questa norma.

Adesso alal Regione si pensa ad una stretta. Non grandi cose, in verità. Gli impiegati potranno assentarsi e ricevere ugualmente la retribuzione per 2 ore al giorno o al massimo per 3 giorni al mese ma rispettando sempre il tetto delle 18 ore mensili. Prima potevano tranquillamente chiedere tre  giornate di permesso retribuito indipendentemente dalle ore. Tutto questo viene specificato in una circolare della dirigente generale della Funzione pubblica, Luciana Giammanco.  E ancora: “Le ore o i giorni eccedenti il periodo concedibile non recuperati dovranno essere segnalate per la prescritta trattenuta sulla retribuzione”.

Ma chi ha i requisiti per beneficiare della 104?  Ne ha il diritto il dipendente disabile in situazione di gravità o il dipendente che deve prestare assistenza verso una o più persone in situazione di handicap grave a condizione che si tratti di genitori anche adottivi, coniuge, parenti o affini entro il secondo grado. Il diritto può essere esteso ai parenti e affini di terzo grado soltanto qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap abbiano compiuto i 65 anni di età oppure siano anch’essi sofferenti. Il beneficio è concesso anche per assistere persone in difficoltà residenti in un Comune situato oltre i 150 km di distanza. La persona assistita non deve comunque essere ricoverata a tempo pieno.

Da tempo, come abbiamo raccontato, si cerca di fare luce sui tanti furbetti che approfittano dei benefici della 104 senza averne i presupposti.  La realtà che viene fuori analizzando il combinato disposto dei dati forniti da ministero della Funzione pubblica, Ragioneria dello Stato, Guardia di finanza, Inps e Centro studi Confindustria evidenzia un pozzo di sprechi senza fondo: ogni anno gli assenteisti ingiustificati (ma formalmente in regola) gravano sull’Erario, cioè sulle tasche dei cittadini, per 200 milioni di euro. Inoltre l’«esercito della 104» ha un costo per l’Istituto nazionale di previdenza pari a 800 milioni di euro; un milione e mezzo i lavoratori (mediamente il triplo rispetto al resto d’Europa) che beneficiano della 104 (12% dei dipendenti pubblici e 8% di quelli privati); 3,5 miliardi di euro il danno per mancata produttività da parte delle aziende (effetto di 6 milioni di ore lavorative perse).

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