“Scatto di dignità della Regione rispetto a una situazione che poteva degenerare in problemi non indifferenti: 20 mila persone si sarebbero trovate licenziate e senza una prospettiva”. Così il governatore della Sicilia Rosario Crocetta, commenta la legge sui precari approvata ieri all’Ars. “I contenuti di questa legge sono quelli del processo di stabilizzazione – spiega Crocetta – L’accordo col governo nazionale prevedeva che loro facevano la proroga e noi la stabilizzazione. Il dato storico è che abbiamo creato gli strumenti per stabilizzare i precari. Il senso di questa norma – aggiunge – è che facciamo uscire questa platea dal precariato con la possibilità di stabilizzazione, senza spese aggiuntive per i comuni. La vecchia legge prevedeva che dopo 5 anni l’ente che stabilizzava dovesse sostenere i costi, con questa legge il lavoratore resta a carico dell’amministrazione regionale”.
“Anche questa volta il governo Crocetta si è contraddistinto per non essere riuscito a dare una soluzione all’annoso problema dei precari della pubblica amministrazione siciliana, mettendo l’ennesima pezza laddove avrebbe dovuto attuare un piano di stabilizzazione vero di questi lavoratori, divenuti ormai in molti casi la nervatura principale dei nostri comuni”. Così il capogruppo di Forza Italia, Marco Falcone, commenta la legge sui precari approvata ieri dall’Ars. “Ci troviamo di fronte ad un’altra proroga, provvedimento che per di più potrebbe essere impugnato dal governo nazionale, e all’inopportuna esultanza della maggioranza, per un traguardo a tutti gli effetti non raggiunto – sostiene Falcone – La realtà è solo una: la montagna ha partorito un topolino. Il governo regionale avvii subito una interlocuzione seria con quello nazionale per ottenere in Parlamento una norma che salvaguardi realmente questo personale a cominciare da quello degli enti locali in condizioni di dissesto”.
PROVINCE. “In palese violazione su quanto previsto dalla stessa legge 15/2015 ed in controtendenza con il risultato del Referendum Costituzionale che di fatto ha sancito la permanenza delle Province quali enti costituzionalmente riconosciuti, la Regione Sicilia continua nel tentativo di svuotamento delle funzioni di questi enti, mettendo a repentaglio il futuro dei lavoratori e dei servizi erogati”. E’ quanto affermano in una nota indirizzata all’Assessore al Turismo Anthony Barbagallo, al Presidente Rosario Crocetta ed all’Assessore alle Autonomie Locali Luisa Lantieri, il Segretario Generale Regionale del sindacato Csa, Giuseppe Badagliacca, e il Coordinatore Regionale Santino Paladino. “Dopo il progetto di trasferimento del personale degli Uffici Tecnici, a finire nel mirino del Csa – aggiungono i sindacalisti – è il trasferimento ai Servizi Turistici Regionali del Dipartimento Turismo delle funzioni di “Vigilanza e controllo sulle Pro Loco” che, fino alla completa applicazione della Legge regionale 15/2015, dovrebbero invece restare a Liberi Consorzi e Città Metropolitane. Il passaggio di competenze è abilmente occultato all’interno del Decreto Assessoriale 3512 del 21 dicembre 2016 a firma dell’Assessore Barbagallo”. Il Csa ha chiesto la revoca del Decreto manifestando l’intenzione di tutelare nelle sedi opportune gli interessi dei lavoratori e della collettività.
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