PALERMO – Il censimento e la mappatura delle aree a rischio, la bonifica di edifici e strutture contaminate dall’amianto, sostegno ai malati, l’istituzione dell’Ufficio amianto regionale, lo stanziamento di poco più di venti milioni di euro. Sono solo alcuni punti qualificanti del disegno di legge recante “Norme per la tutela della salute e del territorio dai rischi derivanti dall’amianto” che è stato esitato per l’aula dalla commissione Ambiente e territorio il 4 dicembre.
Un disegno di legge che porta diverse firme, visto che è l’unificazione di diverse proposte legislative, su cui si è molto impegnato il deputato regionale siracusano Pippo Gianni che, proprio nel corso dell’ultima seduta del Parlamento regionale di giovedì, è intervenuto per chiedere al presidente dell’Assemblea Giovanni Ardizzone di calendarizzare il disegno di legge: se ne parlerà nella riunione dei capigruppo fissata per martedì prossimo. Si tratta di una legge molto attesa dal settore, come fa notare Calogero Vicario, coordinatore regionale dell’Ona ( Osservatorio nazionale sull’amianto): «Siamo fiduciosi che il disegno di legge una volta approdato in aula, possa avere il sostegno di tutti i deputati». Anche perché l’approvazione toglierebbe alla Sicilia il primato negativo (che condivide con la Calabria) di non avere ancora provveduto alla mappatura sulla presenza dell’amianto e che espone la Sicilia alla procedura di infrazione comunitaria. Passo successivo alla mappatura è la creazione, prevista nel ddl, di un apposito impianto di trasformazione da «realizzarsi – si legge nella relazione di accompagnamento al ddl – con fondi comunitari o finanza di progetto». La regia degli interventi sarà affidata all’Ufficio amianto «che dovrà coordinare tutti i rami dell’amministrazione e tutti gli enti e aziende interessate e ove occorre sollecitare l’utilizzo delle risorse vincolate in materia di amianto, con un meccanismo di sanzioni in caso di mancato conseguimento degli obiettivi di salubrità ambientale e di salute pubblica perseguiti dal disegno di legge».
Altro punto qualificante è l’obbligo di emanare un nuovo Piano regionale amianto aggiornando quello datato 1995 che è tutt’ora l’unico atto amministrativo regionale di programmazione di settore nonché la previsione di una serie di interventi «efficaci mirati al monitoraggio del rischio ambientale e per la salute con il coinvolgimento dei comuni chiamati ad adottare in tempi brevi il proprio piano comunale amianto». Previsto poi il sostegno ai «soggetti affetti da patologie asbesto correlate»: in Sicilia ogni anno muoiono 80 persone l’anno per mesoteliomi e secondo recenti dati Inail sarebbero 15.000 i siciliani contaminati o esposti all’amianto.
Il disegno di legge destina 10 milioni per il finanziamento di un bando a favore dei comuni (singoli o associati) che «agiscono per la asportazione, trasporto, stoccaggio e conferimento all’impianto di trasformazione inerte dell’amianto». Impianto che (finanziato con 10 milioni) «costituisce una significativa innovazione che pone la Regione siciliana a livelli più avanzati nel settore».
Legge sull’amianto in attesa dell’esame dell’Ars
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