Indignati e offesi. Non abbiamo altre parole per commentare l’ingiusto attacco fatto in questi giorni contro la nostra Associazione da Franco La Torre, già membro del nostro Ufficio di Presidenza e fino a poco tempo fa appartenente alla Segreteria nazionale. Ma anche amarezza e dolore perché si tratta di una persona con la quale per anni abbiamo camminato e costruito insieme. Ma quando si distorce la verità come ha fatto La Torre nelle sue interviste nel nome della verità stessa, allora ci sentiamo tutti chiamati in causa anche perché qui non si tratta di un attacco a don Luigi Ciotti ma all’intera Libera e a tutto il suo “gruppo dirigente”.
Ed è proprio l’intero “gruppo dirigente”, nella composizione della Segreteria nazionale (i responsabili cioè dei settori di lavoro) e dei Referenti dei coordinamenti regionali, che da un anno a questa parte è coinvolta nella costruzione di un percorso di rivitalizzazione dell’Associazione che va dalle strutture nazionali ai livelli regionali. Ed è in virtù di questo cammino – ricordiamo a chi parla di una carenza di democrazia nei processi partecipativi dell’Associazione e di una deriva autoritaria di don Ciotti – che abbiamo celebrato in nove mesi, tre Assemblee nazionali nelle quali votando tutti praticamente all’unanimità il nuovo Ufficio di Presidenza e gli altri organi statutari, abbiamo coralmente sostenuto e condiviso il percorso e le linee politiche del cammino attuale e futuro.
Nessun rifiuto da parte di don Ciotti ad un incontro con La Torre, anzi una disponibilità, ovviamente nei tempi e nei modi conciliabili con gli impegni di entrambi, trasmessa per sms in risposta ad un sms di richiesta da parte dello stesso La Torre.
Nessuna “guerra” dunque all’interno di Libera come si vuol far credere, anzi, il tentativo da parte di pochi di voler generare confusione e conflitti interni dei quali purtroppo sono rimasti vittime alcuni dirigenti, persone perbene che ad un certo punto, a causa di questo spiacevole e quotidiano fuoco amico, hanno deciso di lasciare i propri incarichi per il bene stesso dell’Associazione. E nessuna tiepidezza, o peggio ancora omissioni, come ancora si insinua, dinanzi a fatti illegali o manifestazioni mafiose. Non solo ricordiamo il gran lavoro di denuncia, quando supportato da fatti, con tanto di nomi e cognomi, in silenzio e senza clamori da tanti nostri referenti sui propri territori ma anche l’esposizione delle nostre facce in non pochi Tribunali nel momento delle tante costituzioni di parte civile di Libera. Senza dimenticare gli interventi e le denunce pubbliche dello stesso don Ciotti sul pericolo mafia nella città di Roma, come per esempio nell’ottobre 2014 all’apertura di Contromafie, e dunque prima che scoppiasse in modo eclatante l’inchiesta di Mafia Capitale. O la richiesta fatta nel marzo 2014 affinché venissero resi effettivi l’albo degli amministratori giudiziari, la trasparenza degli incarichi a loro affidati, la rotazione degli stessi incarichi e il tetto ai loro compensi.
Libera accompagna alla denuncia e contribuisce anche cosi’ alla verità e alla giustizia anche giudiziale. Senza dimenticare ovviamente che il compito principale di Libera è la formazione delle coscienze e l’aggiornamento costante delle dinamiche criminali che si muovono nel Paese nel rispetto di quello che siamo: non forze di polizia, non magistratura.
E’ una pagina dolorosa che Libera non avrebbe mai voluto scrivere anche perché seminando veleno diffondendo falsità, in silenzio e dietro le quinte, non si fa altro che il gioco delle mafie, di quanti in Libera vedono un ostacolo ai loro affari illeciti, e di chi non vede l’ora di approfittare di situazioni come queste per attaccare un pezzo di società responsabile che in questi venti anni ha invece dimostrato, pur se con tante fragilità e debolezze, che in questo Paese si può fare antimafia sociale e culturale da persone libere. L’unica risposta valida che possiamo dare alle tante menzogne che spesso ci aggrediscono è la consapevolezza di continuare a crescere, migliorare e andare avanti nella convinzione che obiettivi grandi e piccoli si possono raggiungere solo nella corresponsabilità, nella continuità e nella condivisione.
La segreteria nazionale di Libera
I referenti regionali Maria Josè Fava , Walter Cardinali, Marina Osenda, Annamaria Palermo, Mimmo Nasone, Daniele Borghi, Gregorio Porcaro, Licia Nicoli, Chiara Simoncelli, Stefano Busi, Fabio Giuliani, Andrea Bigalli, Marika Demaria, Paola Senesi.