La nascita dei Liberi consorzi di comuni è stato al centro di un convegno che si è tenuto a Gela al teatro Eschilo. Il convegno è stato organizzato dal Comitato per lo Sviluppo dell’Area Gelese ed il Comune di Gela.
In rappresentanza del Governo Regionale e del Presidente della Regione Rosario Crocetta, è intervenuta l’Assessore Regionale delle Autonomie Locali Patrizia Valenti, hanno preso parte agli interventi i Sindaci di: Gela Angelo Fasulo, di Niscemi Francesco La Rosa, di Butera Luigi Casisi, di Acate Francesco Raffo, di Piazza Armerina Filippo Miroddi, di San Michele di Ganzaria Giovanni Petta, di Campobello di Licata Giovanni Picone. Tra gli interventi anche il vice Sindaco di Licata Angelo Cambiano, l’Assessore allo Sviluppo economico di Mazzarrone Giovanni Picarella, il portavoce del Comitato per lo Sviluppo dell’area Gelese. Presenti in sala Onorevoli regionali, amministratori e consiglieri di alcuni comuni siciliani.
L’’intervento dell’Assessore Regionale si è basato su come intende il Governo regionale riformare l’ente intermedio siciliano. “da 150.000 a 500.000 abitanti” la soglia che il Governo ha intenzione di inserire nel DDL per la costituzione di un Libero Consorzio, “per evitare una eccessiva frammentazione del territorio”. Alcuni sindaci hanno sottoposto all’Assessore alcune domande, sul come verranno suddivisi i collegi elettorali, la sorte delle attuali ASP, ATO ecc. L’assessore ha fatto intendere che verranno contenute nel disegno di Legge le norme che regolamenteranno i Liberi Consorzi, scandendo anche i tempi di applicazione delle modifiche che saranno dovute al passaggio di alcune competenze dalle province ai Liberi Consorzi che saranno destinatari di parte dei servizi gestiti dalle province. “Avranno un’elezione di II livello, questo comporterà un risparmio di 11 milioni di Euro” inoltre “ci sarà un collegio dei Sindaci formato da tutti i sindaci dei comuni che compongono il Consorzio, ed un consiglio del Consorzio formato da due esponenti per ogni comune”. L’Assessore rispondendo ad una domanda della moderatrice su cosa pensasse di Gela, ha così risposto: “È una città dalla storia millenaria, ha avuto un grande ruolo è merita oggi di ricoprire un grande ruolo nell’isola”.
Tutti i sindaci hanno concordato sul fatto che la riforma va fatta, ma deve essere una riforma vera, che coinvolga i territori, e che faccia realmente risparmiare, rendendo i territori più produttivi. Per i rappresentanti dei comuni, le province sono superate, c’è bisogno di un ente più agile, che non sia il duplicato di altri enti, che sia più vicino ai comuni.
Il portavoce del Comitato, Filippo Franzone, ha voluto rimarcare il lavoro svolto negli ultimi 10 anni, con le varie iniziative culminate con la prima proposta di Legge popolare fatta nel 2011, fino ad oggi, con i contatti con i 21 sindaci dell’area gelese. L’obiettivo del Comitato è quello di creare un consorzio che non si limiti ai 150.000 abitanti, perché così oltre a “spezzettare” in piccole porzioni il territorio siciliano, si creerebbe una area molto poco incisiva nelle decisioni regionali. Il Progetto portato avanti fino ad oggi, prevede un Consorzio di 21 comuni con una popolazione di 410.000 abitanti. “Quello a cui miriamo è un territorio che parta da Comiso ed arrivi a Campobello di Licata, da Aidone a Lampedusa, all’interno di questa area sono presenti caratteristiche che potrebbero rendere questo territorio tra i primi in Sicilia. Dalla fascia a più alta densità serricola d’Europa (da Vittoria, passando per Acate, Niscemi, Gela, Butera, fino a Licata), alle meravigliose spiagge di Licata, Lampedusa, Butera, Gela, Scoglitti, dai patrimoni archeologici (Piazza Armerina, Gela, Mazzarino, Aidone, Licata), alle bellezze architettoniche (Piazza Armerina, Mazzarino, Caltagirone, Comiso) alle coltivazioni di pregiati vitigni (Vittoria, Riesi, Butera, Gela, Acate), dai centri ad alta attrazione turistica (Piazza Armerina, Lampedusa, Aidone, Scoglitti, Licata), ai centri di industriali e commerciali (Gela, Vittoria, Licata), questa area unita, potrebbe avere grandi potenzialità di sviluppo, forse uniche in Sicilia.”
Il Comitato per lo sviluppo dell’area gelese condivide “in pieno la riforma che il Governo siciliano sta portando avanti, sappiamo che l’urlo di difesa del vecchio sistema, lanciato da 9 città capoluogo di provincia, contrarie a perdere un privilegio regalatogli da regnanti e dittatori, è forte, ma ancora più forte, nonostante meno pubblicizzata e diffusa dai mezzi di comunicazione, è l’urlo dei restanti 381 comuni siciliani che sperano nei Liberi Consorzi, per avere un futuro più roseo. Da Gela ieri è stato dato un chiaro e forte segnale: Quì si lavora già alla costituzione del Libero Consorzio”.
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