Sarà il Brasile la prossima tappa del programma di internazionalizzazione promosso dall’Istituto Regionale Vini e Oli di Sicilia: un progetto ideato per promuovere, nel mondo, le eccellenze vitivinicole del “Born in Sicily”. Dopo l’India, la Scandinavia e Hong Kong, le cantine siciliane volano oltreoceano per approdare a San Paolo do Brasil e incontrare i più qualificati operatori del settore.
Con quasi 200 milioni di abitanti la Repubblica Federale del Brasile è il più popoloso paese del Sudamerica e il quinto al mondo. I consumi pro capite di vino sono di 2,5 litri a persona secondo gli ultimi dati dell’IBRAVIN (Istituto Brasiliano della Vite e del Vino) con punte che superano i 15 litri nelle aree più ricche di San Paolo, Rio de Janeiro, Brasilia e Belo Horizonte. Secondo gli operatori di settore, l’evoluzione di questi consumi seguirà a medio lungo termine le stesse dinamiche di quanto è già avvenuto nel mercato statunitense dove i consumi pro capite sfiorano i 18 litri all’anno. Inoltre i grandi eventi internazionali (Mondiali di calcio del 2014 e le Olimpiadi del 2016) influenzeranno positivamente i consumi di vino.
Dal 2002 al 2010 il Brasile ha presentato una crescita delle importazioni di oltre il 183% in volume ma il dato più interessante è che la crescita delle importazioni in valore ha superato quella in volume, mostrando una propensione a migliorare la qualità del consumo. Le importazioni di vino sono provenienti da circa 32 differenti paesi e sono disponibili, per i consumatori, più di 30.000 etichette. In questo scenario, le importazioni di vino italiano in Brasile sono in costante crescita: le cifre del 2011 testimoniano un aumento del +20,9% rispetto al 2010 e nel ranking dei paesi esportatori di vino, l’Italia è al terzo posto della classifica, sia in termini di volume che di valore.
“Il mercato vinicolo in Brasile – afferma Lucio Monte, responsabile dell’area-tecnico scientifica dell’IRVOS – è in forte crescita. I consumi di vino stanno aumentando in parallelo alla crescita economica e al potere d’acquisto della popolazione brasiliana. Il momento appare dunque propizio per le aziende siciliane che vogliono esportare in Brasile. L’aumento della cultura del vino negli ultimi cinque anni, ha portato un conseguente aumento del consumo di vino importato, considerato più pregiato dalle classi abbienti e dalla nuova classe media. Lo stile italiano, dal vino alla cucina, dalla moda al design, piace ed esercita un fascino intenso sui consumatori brasiliani. Se sapremo trasferire loro il piacere del consumo di un prodotto di forte identità e grande varietà e qualità come il vino siciliano si potranno guadagnare ulteriori spazi e soprattutto conquistare un mercato che sta dando segnali di sviluppo economico molto interessanti”.
Nella mattinata di mercoledì 8 maggio è previsto un seminario, condotto da Christian Burgos di Gruppo Adega e rivolto ai produttori siciliani, per illustrare l’andamento e le dinamiche del mercato brasiliano. Nel pomeriggio invece sono state programmate due Masterclass sui vini siciliani: ogni cantina partecipante proporrà la propria top wine in degustazione. Entrambi i seminari saranno curati da Arthur Azevedo, Presidente dell’Associazione Sommelier Brasiliana, grande critico e opinion leader in Brasile. Anche in quest’occasione, come per le precedenti missioni all’estero, sarà proposta la collaudata formula del walk around tasting riservato agli operatori di settore: stampa, importatori, ristoratori, enotecari e opinion leaders del mercato. Collegandosi inoltre al sito www.tastingsicily.it e ai social network ad esso collegati sarà possibile leggere e commentare in diretta i post dei partecipanti all’evento. Un’attività, quest’ultima, promossa dall’IRVOS e in collaborazione con il Sole24Ore per dare maggiore visibilità alla Sicilia, terra di tradizioni secolari, cultura millenaria e produzioni agroalimentari di altissima qualità.
Sul mercato brasiliano operano oltre 300 imprese di importazione – afferma Michéle Shah, consulente del programma di internazionalizzazione dell’Istituto – numero che continua a crescere, senza contare i buyer GDO e i molti importatori di prodotti alimentari che oggi sono anche importatori di vino. I vini italiani e in particolare quelli provenienti dalle regioni di Piemonte, Veneto, Toscana e Sicilia sono considerati essenziali: il loro acquisto è realizzato direttamente dall’importatore che entra in contatto con l’azienda vinicola. E’ stata pertanto questa una delle ragioni che ci ha spinto a inserire San Paolo tra le tappe estere del nostro programma di missioni all’estero per il 2013 e dare così la possibilità a una selezione delle migliori aziende vitivinicole siciliane di portare alto il nome della Sicilia, sotto l’ormai consolidato slogan del Born in Sicily.
Di seguito l’elenco delle cantine vinicole partecipanti: Abraxas, Benanti, Cambria, Cellaro, Colomba Bianca, CVA Canicattì, Disisa, Duca di Salaparuta, Fondo Antico, Geraci, Gulfi, Nicosia, Planeta, Rapitalà, Spadafora, Brugnano, Curto, Tasca D’Almerita, Tenimenti Zabù, Terre di Giurfo, Terrazze dell’Etna.
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