“Look down” di Jago a Palermo: lo sguardo dell’arte rivolto ai più fragili

Look Down

Un bambino di marmo bianco, rannicchiato in posizione fetale, è esposto al centro del Cortile Maqueda del Palazzo Reale di Palermo, rivolto verso uno dei luoghi spirituali più importanti al mondo, la Cappella Palatina, simbolo della convivenza tra culture e religioni diverse.

Si tratta della celebre opera “Look Down”, chiaro invito a “guardare in basso”, realizzata dall’artista Jago (pseudonimo di Jacopo Cardillo) e voluta dalla Fondazione Federico II, in collaborazione con il comune di Palermo.
    Il “feto” rappresenta lo sguardo dell’arte rivolto ai più fragili, in antitesi all’indifferenza.

Lo scultore, considerato uno dei più grandi artisti del panorama nazionale e internazionale, ha partecipato in mattinata all’anteprima dell’esposizione per la stampa, presenti il presidente della Fondazione Federico II Gaetano Galvagno e il direttore generale Patrizia Monterosso. L’opera rimarrà esposta da domani fino al 3 giugno. Jago ama la scultura classica tipicamente figurativa, ma è un artista contemporaneo a tutti gli effetti, per la capacità di esprimere un grande simbolismo concettuale tra ragione e sentimento riuscendo ad imprimere straordinaria umanità alle sue sculture. Si crea un rapporto quasi naturale tra l’opera e il contesto, un dialogo non solo concettuale ma anche visivo tra l’opera e l’antica bellezza architettonica dell’antico Palazzo dei Normanni, sede anche del Parlamento siciliano. L’opera, che fornisce uno specchio contemporaneo attraverso il quale i visitatori possono elaborare le sfide dei giorni nostri, diventa un’occasione per esplorare i temi sociali proposti dall’artista.


    “Look Down” era stata all’inizio esposta in piazza del Plebiscito, a Napoli, durante il lockdown. In seguito, l’opera è stata collocata nel deserto di Al Haniyah a Fujairah (Emirati Arabi Uniti) prendendo il nome di “Look Here”, dove durante la sua permanenza è stata vandalizzata. Originariamente, infatti, era parte dell’opera una catena di ferro, al posto del cordone ombelicale, oggi non più presente. A settembre 2023, è stata poi riportata in Italia e collocata di fronte al Colosseo a Roma.