Last updated on 7 marzo 2021
Una rete tra produttori e ricercatori. E’ il progetto “L’Ottagono” nato in provincia di Ragusa e sviluppato all’interno delle azioni previste dal Psr Sicilia 2007-2013 mis.124 – 1° sottofase. Le imprese che hanno aderito sono riuscite a sviluppare obiettivi comuni sfruttando protocolli innovativi nel campo dell’agricoltura ma anche conoscenze e ricerche scientifiche applicate al settore, realizzate da enti universitari oltre a poter contare sul know-how di altre realtà simili. Si è arrivati a proficui risultati nella coltivazione di pomodori, pomodorini, zucchine, melanzane e peperoni rispetto a cui è già iniziata, dopo la raccolta, la fase di trasformazione.
I primi risultato sono stati presentati in un convegno a Palermo al quale hanno partecipato numerosi operatori del settore. I lavori sono stati introdotti e moderati da Franco Celestre, esperto agronomo, che ha ricordato l’attivazione del progetto teso al trasferimento delle ricerche scientifiche nel settore ortofrutticolo e nel campo della trasformazione dei prodotti agricoli. Giuseppe Spartà, dirigente servizio V del Dipartimento Risorse Agricole si è invece soffermato sulla misura 124 del Psr che ha sviluppato una serie di interventi che miglioreranno la produzione agricola. Come nel caso del progetto “L’Ottagono” i cui punti chiave sono il collaudo, il trasferimento e la diffusione di ricerche sui prodotti orticoli con riguardo massimo alla sicurezza alimentare. Ad entrare nel dettaglio è stato l’agronomo Edoardo Puccio rimarcando lo sviluppo dei protocolli qualità che hanno permesso di migliorare notevolmente la bontà delle produzioni coltivate sottoserra. Innovazioni e nuovi metodi che adesso si stanno sperimentando anche nel campo della trasformazione del prodotto dopo essere stato raccolto. E un buffet di degustazione, al termine del convegno, con schede di assaggio per indicare le proprie preferenze, è stato realizzato proprio con alcuni dei prodotti coltivati, raccolti e appunto trasformati nell’ambito del progetto “L’Ottagono”. Metodi che, come nel caso della pastorizzazione, permettono di risparmiare energia, tempo e risorse. Lo ha spiegato il tecnologo alimentare Luigi Gurrieri parlando della tecnica della pressione sotto sale applicata alle zucchine. L’obiettivo, raggiunto, è stato quello di ridurre la quantità d’acqua del prodotto prima della cottura tramite la frittura. In questo modo è stato possibile utilizzare meno olio e consumare meno energia, ottenendo contemporaneamente un maggior risparmio finale. Anche l’assessore regionale Dario Cartabellotta condivide pienamente le finalità del progetto che punta alla sicurezza alimentare e ad incrementare la qualità delle produzioni. Da anni università ed enti hanno sviluppato ricerche scientifiche ma non sempre sono state realmente applicate direttamente sul campo. Quanto ha invece fatto il progetto “L’Ottagono” che si appresta adesso a realizzare le ultime fasi.
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