“Questa è una Sicilia che è vittima e ostaggio delle ammucchiate del centrodestra e del centrosinistra. Noi lo avevamo detto che votare una coalizione di centrodestra con a capo Miccichè, e non Musumeci, significava far ripiombare la Sicilia nel caos. Un assessore dei rifiuti che si è dimesso dopo poche ore, un arresto di un deputato, il sistema dei rifiuti ancora in tilt, insomma, in cento giorni abbiamo sentito parlare solo di scambi di poltrone e della segretaria di Musumeci nominata a capo del consorzio autostrade siciliane”. A Parlare così il candidato premier del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio ieri a Scicli in conclusione del suo tour #Rally per l’Italia. Il perchè sia stato scelto Scicli e non la città capoluogo, dove per altro c’è una giunta pentastellata, sventolata come una esperienza virtuosa dai leader del movimento, lo ha spiegato la candidata e deputata uscente ispicese Maria Lucia Lorefice.
Di Maio invece su questi temi ha lasciato i cronisti a bocca asciutta, in molti avrebbero cercato delle risposte sulla scelta di non candidare nessun esponente vicino alla giunta ragusana guidata dal sindaco Piccitto. A Ragusa, tra l’altro, si va verso le amministrative, quindi il segnale della presenza del candidato premier poteva avere una duplice valenza. Il perchè di Scicli, come detto, lo ha spiegato Maria Lucia Lorefice la quale ha evidenziato come l’intento sia stato quello di voler dare un segnale forte e chiaro in una città spesso martoriata. Il riferimento è stato chiarissimo ed è rivolto alla possibilità dell’ampliamento della piattaforma per il trattamento dei rifiuti pericolosi e non da 200 mila tonnellate di contrada Cuturi proposto dalla ditta Acif (nel link che segue tutti i nostri articoli sulla piattaforma:( http://www.ilmattinodisicilia.it/?s=piattaforma+scicli) “Scicli – ha spiegato la Lorefice in un comunicato stampa- ha due facce opposte: da un lato è città patrimonio dell’Unesco, dall’altro vive la questione Acif, il problema dell’ampliamento della piattaforma per rifiuti, per il quale la cittadinanza si è già largamente espressa con un deciso no. La tutela della salute è al primo posto”.
L’attacco al governo Musumeci è arrivato anche dal portavoce regionale del M5S Giancarlo Cancelleri: “Ci sono tre assessori del governo regionale pagati con i soldi pubblici dei siciliani che vanno in giro a farsi la campagna elettorale e sono Sgarbi, Ippolito e La Galla, due assessori dell’ex governo Crocetta che sono candidati con il centrodestra, questo a suggellare l’inciucio che c’è sempre stato. Per quanto riguarda l’operato del Governo Musumeci – ha aggiunto Cancelleri – sono passati cento giorni e non abbiamo visto nulla, per me Musumeci non è che ha un profilo basso, non ha alcun profilo perchè non hanno fatto niente, in parlamento abbiamo problemi a fare sedute d’aula perchè non ci sono provvedimenti legislativi da parte del governo”.