“Sanità, non è cambiato nulla dai tempi di Crocetta, su rete ospedaliera ed assunzioni solo spot, ma in realtà si continua a brancolare nel buio”. Lo affermano i deputati M5S della Commissione sanità dell’Ars, Francesco Cappello, Salvatore Siragusa, Antonio De Luca e Giorgio Pasqua, sulla scorta delle fresche dichiarazioni dell’assessore alla sanità Razza sulle stabilizzazioni.
“Stabilizzare 5000 persone – dicono – lascia la sanità siciliana nello stesso stato in cui attualmente si trova perché lascia invariato il numero di operatori della sanità, oggi a tempo determinato, domani a tempo indeterminato, e non risolve il problema del reale fabbisogno di personale delle aziende sanitarie, causa e ragione principale della inefficienza della sanità siciliana. Si pensi invece – continuano i parlamentari – ai concorsi, parola, che è evidente sia stata bandita dal vocabolario della Regione. Nel frattempo, ricordiamo all’assessore, che molte graduatorie di vincitori di concorso sono bloccate, a seguito del piano di rientro e scadranno esattamente tra un anno come quella degli infermieri”.
Nelle mire dei deputati non c’è solo il “miraggio” delle assunzioni, ma anche e, soprattutto, il cronico ritardo della rete ospedaliera, “ancora non consegnata nelle mani dei commissari della VI Commissione dell’Ars. Mancano – afferma Francesco Cappello – solo 10 giorni alla fine del mese di giugno, termine entro il quale la Commissione dovrà esprimere un parere ed il governo regionale gli atti conseguenziali affinché la rete entri finalmente in vigore in Sicilia. Peraltro è assai grave che a dare esecuzione alla rete, e quindi ad elaborare atti aziendali e piano del fabbisogno del personale, siano gli stessi direttori generali, oggi commissari, e prossimi, così si dice, ad essere sostituiti dai nuovi direttori generali, sulla cui procedura tutto tace pericolosamente”
“Resta il fatto – conclude il deputato – che la rete ospedaliera che questo governo si accinge a presentare alle parti sociali rappresenta, nel solco del governo precedente, l’ennesimo atto di imperio non concertato con nessuno e di cui domani le parti sindacali potranno solo prendere atto e ratificare quanto voluto e stabilito dal governo stesso. Tutto ciò risulta ancora una volta del tutto inaccettabile per i siciliani, che si vedranno per l’ennesima volta calato dall’alto un piano sanitario elaborato in modo unilaterale e senza confronto con il territorio”.