Isnello, un piccolo paese in provincia di Palermo di 1.500 abitanti, sta per diventare un grande polo astronomico di importanza mondiale. La zona, nel cuore del parco delle Madonie, è da sempre il punto di riferimento per l’Agenzia spaziale italiana e per gli studiosi delle stelle. Il Gal Hassin (antico nome del paese che significa fiume freddo) unisce la stazione di ricerca, nel sito osservativo astronomico più alto d’Italia, al nuovo planetario aperto al pubblico e alle scuole. L’idea di costruire l’osservatorio in questa zona nasce dalle favorevoli condizioni meteorologiche. L’assenza di fonti luminose garantisce durante le ore notturne una visione limpida del cielo. In più secondo gli studiosi, un terzo delle notti sono “fotometriche”, significa che per almeno sei ore di seguito il cielo è sereno.
Un progetto nel cuore della Sicilia con un investimento da 13 milioni di euro su cui ha già messo gli occhi la comunità scientifica internazionale, prima fra tutte l’Agenzia spaziale italiana che su Monte Mufara, a fianco del telescopio gigante del Gal Hassin, vuole montare il prototipo dell’innovativo fly-eye, strumento della classe 1 metro a grandissimo campo, che servirà per dare la caccia agli asteroidi potenzialmente pericolosi per la Terra, per l’osservazione dei cosiddetti detriti spaziali.
Se il progetto andrà in porto, Gal Hassin diventerebbe uno dei più importanti osservatori europei.
Intanto, domenica prossima 11 settembre 2016 si inaugura il polo che avrà anche una destinazione didattica e divulgativa. Scuole e pubblico potranno visitare un grande planetario digitale dal diametro di dieci metri, una terrazza osservativa con copertura mobile dove sono montati 12 potenti strumenti di osservazione, un radiotelescopio con una parabola di oltre 2 metri, un laboratorio astronomico all’aperto con orologi solari di vario tipo, un mappamondo monumentale con supporto e asse di rotazione e un laboratorio solare in cui, tramite un eliostato, potrà essere proiettato su uno schermo il disco solare in tempo reale per la sua analisi. Fanno parte del centro anche sale con exibit interattivi di vario tipo, due aule didattiche e una esposizione di meteoriti.
L’idea è quella di fare di questa struttura – per la quale sono stati investiti 13 milioni di euro dal 2009 a oggi – un centro di interesse internazionale che, partendo dall’astronomia, aiuti lo sviluppo del territorio. È anche per questo che, a servizio del centro è stata realizzata una struttura ricettiva da 60 posti per chiunque abbia voglia di visitare il polo astronomico.
Fra l’altro, nel 2009, l’Unione astronomica internazionale diede il nome Isnello all’asteroide 6168 tra Marte e Giove e, due anni fa, chiamò Pinomogavero – nome e cognome del sindaco che ha voluto il progetto del polo – l’asteroide 4627 scoperto nel 1985.