La Polizia di Stato di Trapani ha eseguito dalle prime luci dell’alba una serie di perquisizioni a Castelvetrano, Mazara del Vallo, Partanna, Santa Ninfa, Salaparuta e Campobello di Mazara, finalizzate a colpire la rete di fiancheggiatori del latitante Matteo Messina Denaro e a raccogliere ulteriori elementi utili alla sua cattura. Sono 17 gli indagati. L’operazione è stata coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo.
Gli indagati, fanno sapere gli investigatori, sono “soggetti che, nel corso degli anni, sono stati arrestati per associazione mafiosa e che hanno avuto collegamenti e frequentazioni con appartenenti a Cosa nostra. Fra loro vi sono anche alcuni soggetti che, storicamente, sono stati in stretti rapporti con il latitante Matteo Messina Denaro”.
Ora la Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, su segnalazione della Polizia di Stato, li ha sottoposti a una nuova indagine perché sospettati di agevolare la latitanza del capomafia trapanese. 150 uomini del Servizio Centrale Operativo, delle Squadre Mobili di Palermo e di Trapani e del Reparto Prevenzione Crimine di Palermo hanno perquisito edifici, abitazioni, attività commerciali e imprenditoriali. Gli investigatori della Polizia stanno utilizzando anche attrezzature speciali per verificare l’esistenza di cavità o nascondigli all’interno degli edifici.
Ad aprile erano state arrestate altre 21 persone su ordine della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, nel corso dell’operazione “Anno Zero” contro i clan di Castelvetrano, Partanna e Mazara del Vallo. A dicembre erano stati invece trenta gli indagati dalla DDA di Palermo quali fiancheggiatori della latitanza del boss Messina Denaro.
LE REAZIONI
“Soddisfazione e orgoglio per l’importantissima operazione antimafia in Sicilia. Mia assoluta priorità è proprio la lotta alla criminalità organizzata e il riutilizzo dei beni sequestrati e confiscati alla mafia”. Così il ministro dell’interno e vicepremier Matteo Salvini sul blitz antimafia in Sicilia.
Be First to Comment