Il Nucleo di polizia Tributaria della Guardia di finanza di Agrigento ha eseguito un decreto di confisca, per un ammontare di oltre 19,5 milioni di euro, nei confronti del nucleo familiare di Angelo Stracuzzi, 49 anni, di Licata. Si tratta di cinque aziende attive nell’ambito della produzione di calcestruzzo, di una società di ristorazione, due appartamenti e sei fabbricati rurali, tutti situati a Licata; due autoveicoli di grossa cilindrata e terreni situati nella zona industriale Licata Est per un’estensione complessiva pari a circa 54 ettari.
La confisca trae origine da una lunga attività di indagine patrimoniale, iniziata nel giugno del 2007 su delega della Dda di Palermo, nei confronti di Angelo Stracuzzi e del padre Giuseppe (nel 2007 condannato in primo grado per mafia, poi assolto in appello nel 2009). La famiglia aveva ottenuto appalti e subappalti, secondo i magistrati, grazie “alla propria capacità criminale diffusa nel territorio di Licata”, che avrebbe consentito di costruire un vero e propri impero economico.