Record di sequestri e confische nel 2018 in Sicilia. Nell’Isola sono stati confiscati 5571 beni nel corso del 2018. Sono invece 6117 quelli destinati. Sono alcuni dei dati forniti dall’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata.
Tra le aziende confiscate spiccano quelle nel settore edile, sono 288. Mentre le aziende di commercio ingrosso-dettaglio, riparazione veicoli, beni personali e casa sono 157. Passate in mano allo stato 91 aziende di servizi pubblici, sociali e personali. Confiscate 67 aziende agricole, caccia e silvicoltura. 61 le attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca, servizi alle imprese. 56 le imprese confiscate nel settore Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni. Sono 45 gli alberghi e ristoranti finiti in mano allo Stato.
Solo nel 2018 in Sicilia sono stati affidati 1003 immobili e 14 aziende.
Un anno da record dunque per sequestri e confische di beni dei mafiosi. Il metodo studiato negli anni ‘80 da Giovanni Falcone, quello di seguire il denaro, e soprattutto quello di Pio La Torre, sull’aggressione ai beni delle cosche, continua a dare risultati. La criminalità organizzata siciliana è sempre attiva nell’economia. Niente spari, solo affari. Così la mafia continua ad infiltrarsi negli appalti pubblici grazie alle aziende da controllate.