Nonostante il padre fosse morto da cinque anni lei continuava a incassare la pensione e l’indennità di invalidità civile. Il trucco è stato scoperto dai finanzieri del Comando Provinciale di Catania che hanno eseguito un decreto di sequestro dei beni, emesso dal Gip di Catania, nei confronti di una donna di 56 anni, residente a Mascali che ora deve rispondere di indebita percezione di erogazioni previdenziali.
Il provvedimento è giunto al culmine di una inchiesta avviata dalla Guardia di Finanza di Acireale che aveva scoperto che una persona deceduta continuava però a percepire indennità pensionistiche. E’ stato così scoperto che l’indagata, dopo la scomparsa del padre, avvenuta nel 2013, approfittando di un difetto del sistema di comunicazione del decesso all’INPS, ha continuato a ricevere sul conto corrente cointestato col familiare tutti i trattamenti pensionistici, non reversibili, di cui aveva diritto il suo genitore pari a circa 15 mila euro annui. Gli accertamenti bancari svolti hanno rivelato che il tesoretto accumulato negli anni, di circa 80 mila euro, è stato interamente prelevato dalla donna, che, ben consapevole della provenienza delle somme, per non destare sospetti, effettuava i prelievi presso sportelli bancari distanti dalla filiale dove era acceso il conto corrente cointestato. Il gip ha così disposto il sequestro di denaro e beni pari all’ammontare delle somme indebitamente percepite e in particolare cinque autovetture riconducibili all’indagata.
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