Matteo Tutino è il chirurgo di molti vip siciliani nonché medico personale del governatore Rosario Crocetta. E il suo rapporto con il presidente della Regione, messo molto in mostra, aveva messo in imbarazzo l’ex assessore alla Sanità Lucia Borsellino.
Matteo Tutino, 53 anni, ex primario di chirurgia maxillo-facciale all’ospedale Villa Sofia di Palermo, sempre abbronzato e loquace, era l’uomo del ritocco, il medico che regalava corpi perfetti. Ma secondo la procura di Palermo lo faceva a spese della sanità regionale siciliana.
Tutino, tornato alla ribalta delle cronache per l’intercettazione pubblicata dal quotidiano L’Espresso in cui avrebbe dichiarato che la Borsellino «deve essere fatta fuori»- la procura di Palermo dice che non è agli atti, ma secondo il settimanale sarebbe secretata – ha ricevuto un avviso di garanzia il 25 marzo 2014.
RITOCCHI A CARICO DEL SERVIZIO SANITARIO. Il Giornale di Sicilia di lui scrive:
«Aveva un rimedio per tutto: piccoli e grandi difetti, occhiaie, borse, adipe localizzato. Solo che gli interventi miracolosi proposti ai pazienti li avrebbe effettuati in ospedale, struttura pubblica in cui non potevano essere eseguiti, e a carico del Servizio Sanitario».
Sempre secondo il quotidiano di Palermo in quell’occasione il chirurgo chiamò proprio il presidente della Regione Crocetta: «Saro, la tua opinione su di me è cambiata?». «Assolutamente no». Poi il 29 giugno del 2015 è arrivato l’arresto e le misure di custodia cautelare. E l’inchiesta si è allargata.
La procura del capoluogo siciliano lo indaga per truffa allo Stato, falso, peculato e abuso d’ufficio. Contro di lui ci sarebbero i documenti raccolti dai Carabinieri e le testimonianze dei colleghi. Ma l’indagine è ancora in corso. E si concentrerebbe anche sulle «verifiche sugli acquisti dedicati e sui progetti di espansione del reparto guidato da Tutino sull’impiego di strumenti del pubblico nel privato e viceversa, sulle autorizzazioni ottenute in tempi record dal centro di chirurgia estetica Althea (in cui lavorava Tutino e in cui fu operato Crocetta) grazie all’assessorato regionale alla Sanità, oggi guidato ad interim proprio da Crocetta».
«UN UOMO BUONO E RELIGIOSO». Di Tutino il governatore disse: «Io l’ho conosciuto come un uomo buono e religioso. Ci si rivolge a un medico perchè è bravo non per altri motivi. I fatti che riguardano Tutino saranno valutati dalla giustizia. I suoi reati non appartengono a me. Ci sono dei magistrati che seguiranno questo caso».
Ma quell’amicizia tra governatore e chirurgo non era ben vista dall’ex assessore alla Sanità Lucia Borsellino. Quando la Borsellino si dimise dichiarò: «Si sono persi di vista gli obiettivi, la coerenza rispetto al progetto iniziale. C’è stato un abbassamento di tensione. Anche morale». La vicenda di Tutino, spiegò «ha contribuito a rafforzare la mia decisione. Quella storia ha leso l’immagine di un’intera Regione». «Non nascondo», aggiunge, «che il rapporto fra Crocetta e questo primario mi ha creato forte disagio in questi anni», «quest’amicizia, sempre ostentata da Tutino, ha molto condizionato la vita di una grande azienda ospedaliera di Palermo».
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