Ormai ai cambi di casacca dei politici ci siamo abituati: da destra a sinistra al centro, poi ancora a destra o a sinistra. Ma quello che è successo a Messina ha dell’incredibile ed è sicuramente un record. Nove consiglieri comunali sono passati dal Pd a Forza Italia, tra cui anche la presidente del consiglio comunale. Chiaramente, tutto nasce dal passaggio di Francantonio Genovese, ex segretario regionale del Pd e acchiappavoti per eccellenza in Sicilia, proprio a Forza Italia, sotto la regia di Gianfranco Miccichè.
A mettere ko la sinistra è stato l’ex segretario del Pd siciliano Francantonio Genovese che, tornato in libertà dopo 17 mesi di carcere, ha fatto le valigie dal partito e, dopo aver bussato alla porta del Cavaliere, è stato accolto con grande fratellanza da Miccichè fresco di ri-nomina come commissario del partito azzurro in Sicilia. Genovese,“signore e padrone” di Messina, il più votato in Italia fra i candidati democratici alle primarie per le politiche, è sotto inchiesta dalla procura di Messina per truffa e peculato in un’inchiesta sui finanziamenti alla formazione professionale. Da sempre padrone assoluto delle (poche) tessere rosse dello Stretto ha completato l’opera trasferendo ben 9 consiglieri sul fronte del nemico Berlusconi. Qualche dubbio era cominciato a serpeggiare nei giorni scorsi quando la maggior parte degli stessi consiglieri non si erano fatti vedere ai banchetti del Pd. In queste ore la conferma del cambio di casacca e la prima uscita pubblica di Genovese con Miccichè.
La terza tappa, riferisce il Fatto Quotidiano, è in progress: muovere all’assalto della regione Siciliana perché «Crocetta è un buono a nulla». Genovese non è un parvenu, viene da lontano e a Messina è considerato una macchina da guerra elettorale e non solo. Non l’ha presa bene Rosario Crocetta che ha commentato duramente la fuga di Genovese e di mezzo Pd verso Forza Italia. «l partito del Cavaliere punta a diventare il presidio “degli ex detenuti“, facendo fede sulla cecità dei siciliani. Forza Italia è un partito di zombie che camminano».
“Il passaggio mio e del mio gruppo a Forza Italia parte da un legame forte che è quello dell’amicizia e del rapporto umano assolutamente straordinari”. Così Francantonio Genovese, parlamentare eletto nel Pd e passato a FI, alla sua prima uscita pubblica in una convention degli azzurri a Messina dove è intervenuto insieme ai consiglieri del Pd, facenti capo al suo gruppo, passati anche loro a Forza Italia. Alla convention è presente anche il commissario degli azzurri in Sicilia Gianfranco Miccichè: “E’ una festa e siamo felici che Genovese faccia parte di questa famiglia, la casa dei moderati. Da Messina ripartirà il centrodestra che vincerà le elezioni regionali e amminastrative”. “La mia – prosegue Genovese – è una scelta di idee non di potere, una scelta convinta nel solco di un cammino iniziato nella Democrazia cristiana”.
La giunta di Messina guidata da Renato Accorinti, dopo il passaggio a Forza Italia di 10 consiglieri del Pd su 13, rischia di non avere più sostegno e qualcuno parla di imminente sfiducia. “Non è una dinamica che va sviluppata adesso e comunque sono i consiglieri che dovranno decidere”, dice Genovese, che arrivato all’Hotel Royal dove si svolge la convention azzurra è stato salutato dagli applausi da centinaia di persone e da cori da stadio. Genovese è tutt’ora indagato nell’inchiesta sui cosiddetti “Corsi d’oro” della formazione professionale, e su di lui pende la misura cautelare dell’obbligo di dimora a Messina, dopo un anno di reclusione tra carcere e domiciliari. Il parlamentare è stato uno dei fondatori del Pd e primo segretario regionale del partito.
“Non voglio giudicare nessuno, ma quello che è successo con il trasferimento in blocco dei consiglieri comunali di Messina dal Pd a Forza Italia, al seguito di Genovese, fa impressione”. Lo dice il sindaco di Messina Renato Accorinti, pacifista eletto in una lista civica dopo aver sfidato al ballottaggio un candidato del Pd. Dieci consiglieri dem su 13, dopo la decisione di Francantonio Genovese di abbandonare il Partito democratico per transitare in Forza Italia, l’hanno seguito, come hanno fatto decine di consiglieri circoscrizionali. “Uno comanda – prosegue Accorinti – e gli altri ubbidiscono, e questo mi preoccupa seriamente. Così non può mai esserci un progetto legato al cambiamento reale delle cose. Il giorno prima Fi era il nemico ora è il loro partito preferito. Tutto ciò è molto grave”