“La lotta alla mafia e alla criminalità organizzata non è più localizzabile in alcune regioni perché ha ormai un carattere nazionale. Il problema deve essere affrontato con l’orgoglio di avere inferto colpi importanti alla criminalità organizzata, ma questo fenomeno sta cambiando molto e gli strumenti per combatterlo devono essere sottoposti ad una verifica”.
E’ giunto il momento di fare il tagliando ai sistemi antimafia secondo il ministro della Giustizia, Andrea Orlando che usa la Festa dell’Unità per rilanciare gli Stati generali della lotta alle mafie. Una idea diversa della lotta che taglia fuori, in prospettiva, i professionisti dell’antimafia ma che guarda ad una battaglia che non può essere condotta solo dalla magistratura.
“Gli strumenti – ha aggiunto Orlando – vanno rinnovati e bisogna vedere quali sono le forze che devono concorrere a questa battaglia. Il senso di questi Stati Generali è di chiamare a raccolta le energie del Paese e gli addetti ai lavori. La lotta alla mafia non è un tema di cui si devono occupare soltanto i magistrati, ma interessa anche le forze sociali, economiche e tutti i cittadini”.