Oltre un’ora di dibattito sull’opportunità di effettuare le riprese integrali di un Consiglio Comunale.
È accaduto ieri a Modica (Ragusa) dove i consiglieri di opposizione, oramai stanchi dei ritardi riguardo la redazione del bando per l’affidamento dell’incarico per riprese dei lavori in Consiglio, hanno deciso di mettere le mani nelle nelle proprie tasche e commissionare le riprese integrali dell’Assise a due emittenti televisive.
La presenza delle telecamere in Consiglio ha scatenato l’ira della maggioranza che si è opposta all’iniziativa dell’opposizione, così ne è nato un dibattito che si è prolungato oltre sessanta minuti. in una seduta in cui, tra l’altro, si doveva approvare uno strumento molto importante per il futuro della città, vale a dire il bilancio previsionale 2017.
Se teoricamente la trasparenza dovrebbe essere principio cardine per chi espleta un servizio pubblico qual è quello di consigliere comunale, la decisione assunta dalla minoranza, con passaggio anche in commissione, ha suscitato l’ira della fazione che in consiglio sostiene l’amministrazione comunale.
I suddetti consiglieri hanno sollevato dei vizi di legittimità, ma una relazione del Segretario generale invece ha evidenziato la regolarità dell’iniziativa, ribadendo più volte la legittimità della seduta e invitando i Consiglieri ad agire diversamente qualora avessero riscontrato reati di altro tipo; Così la maggioranza, per bocca del Consigliere Covato ha deciso di rincarare la dose anticipando la possibilità di ricorrere ad un esposto presso la Procura della Repubblica per chiarire la vicenda.
“Trattandosi di atti che riguardano il Civico Consesso – ha dichiarato il Consigliere – per noi tutti gli atti propedeutici, compresa la sua sua richiesta presentata su carta intestata del Comune (rivolto al Presidente del Consiglio comunale, sostenitore dell’iniziativa – Ndr) vadano inviate alla Procura della Repubblica, alla Corte dei Conti e alla Procura della Corte dei Conti”.
Addirittura il penale?
È stata la reazione dell’opposizione con in testa il Consigliere di Sinistra Italiana Vito D’antona che ha ribadito come penale e amministrativo debbano proseguire su strade diverse, facendo intendere che se si apre la strada della Procura, l’opposizione ha tutto da guadagnarci.
Altri consiglieri hanno suggerito alla maggioranza di ricorrere alla sospensiva: “sospendete e prendetevi le vostre responsabilità dinnanzi alla città”
Non è la prima volta che accade, ma è quantomeno anomalo che si dedichi oltre un’ora di consiglio sull’’opportunità o meno di riprendere le attività che si svolgono all’interno dell’aula pubblica e democratica per antonomasia, quando in previsione c’erano argomenti determinanti per la sorte della città. Tra l’altro molti consiglieri hanno precisato che, nonostante le riprese siano state commissionate dall’opposizione, tutti i consiglieri beneficeranno delle stesse, dato che il consiglio comunale in questione sarà trasmesso in forma integrale. “Dovreste contribuire anche voi”, hanno più volte sottolineato i componenti della minoranza.
L’approvazione del Bilancio e i dubbi dell’opposizione
Chiusa la parentesi riprese (ma solo momentaneamente) per quanto riguarda il prosieguo dei lavori, la maggioranza dopo quattro ore di dibattito e oltre cinque mesi di ritardo, ha approvato il bilancio di previsione 2017 in una seduta caratterizzata dall’assenza dell’Assessore al Bilancio; alla richiesta di sapere se era fondata la notizia delle sue dimissioni, da parte del Sindaco e della maggioranza non vi è stata alcuna risposta.
Per quanto riguarda invece il bilancio quello che è venuto fuori ieri sera è unno strumento, secondo l’opposizione, le cui previsioni, nella parte delle entrate, dalla Tarsu, al canone idrico, all’imposta di soggiorno, sono impossibili da realizzare se solo si mette a confronto la percentuale di riscossione durante l’anno 2017 sui crediti al 31 dicembre 2016.
Secondo la minoranza il bilancio di previsione presenta delle mancanze importanti che andranno ad aggravare i debiti fuori bilancio.
Per questo è stato chiesto al presidente del Consiglio, Roberto Garaffa, di inviare l’atto alla Procura della Corte dei conti.