Last updated on 20 dicembre 2018
Troppo sport fa male. Puo’ sembrare un paradosso, eppure per Ivo Pulcini, cardiologo e medico dello sport, componente del Consiglio dell’Ordine dei medici di Roma, la sindrome da sovrallenamento puo’ portare ad una malattia. A proposito della tragica scomparsa del calciatore Davide Astori, ha spiegato che “come medicina dello sport siamo all’avanguardia, facciamo piu’ controlli durante l’anno sui giocatori”.
Il problema e’ che persone anche “perfettamente normali potrebbero avere un minimo difetto”. Per questo “abbiamo adottato un macchinario italiano contro la morte improvvisa, il Btl che adotta il sistema Sds. Parliamo di valutazioni strumentali che possono aiutare a prevenire eventuali sorprese. Con il criterio del fiato, c’e’ un alert che mi dice di fare un controllo. Mi puo’ anticipare di dieci anni il rischio di morte improvvisa”. Bisogna pero’ considerare, secondo Pulcini, “l’imponderabile. Possiamo fare esami, controlli, un elettrocardiogramma a riposo o sottosforzo, ed avere un esito negativo, ma non sappiamo se poi qualcosa puo’ comunque succedere. Certo se ci fossero sintomi, anche banali, potremmo ovviamente metterci la massima attenzione”.
Per quanto riguarda la morte di Astori, “ho pensato ad una morte elettrica, non a un infarto, ma a una ipertrofia ventricolare destra aritmogena. Mi dispiace per quello che gli e’ successo, faccio le condoglianze alla famiglia”. La morte di Astori e’ solo l’ultima di una serie. Ribadendo il concetto della “imponderabilita'”, Pulcini ha parlato, e lanciato l’allarme, sulla “sindrome da sovrallenamento. Uno sforzo superiore, produce problemi neurocircolatori. Puo’ portare alla malattia. Lo sport e’ come una medicina, troppo puo’ far male. Servirebbe ridurre le partite del campionato di calcio. Il nostro organismo e’ come una macchina, ha bisogno di raffreddare il motore, di fare il cambio dell’olio, di manutenzione”.
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