“Sicuramente ci sono anche altre priorità, ma siamo sempre in attesa di ricevere dal Governo i dati completi sui proventi delle multe stradali degli enti locali”: questo il testo del tweet rilanciato oggi da Simone Baldelli, Presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulla tutela dei consumatori e componente della commissione trasporti, commentando i dati emersi nel corso della puntata odierna di “Mi manda Raitre”, alla quale ha preso parte anche il viceministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Alessandro Morelli, sul tema delle mancate rendicontazioni dei proventi delle multe ordinarie e con autovelox da parte degli enti locali.
Le amministrazioni provinciali senza rendiconto sarebbero ben 25, di cui 21 al sud e 4 al nord, mentre sul fronte delle 14 città metropolitane ben 5 (Genova, Napoli, Messina, Catania e Palermo) risulterebbero inadempienti.
I dati sono stati elaborati da Openpolis che spiega: “All’interno di questa voce sono inclusi gli incassi del comune relativi a multe, ammende, sanzioni, somme per il risarcimento danni e oblazioni comminate a carico delle famiglie, delle imprese, delle altre amministrazioni pubbliche o di istituzioni sociali pubbliche o private operanti all’interno del territorio considerato.
Per quanto questa voce non rappresenti un’entrata importante come quella delle tasse e delle imposte, ha comunque un peso importante all’interno delle casse dei comuni”.
Il 30,9% delle amministrazioni locali italiane nel 2021 non ha trasmesso entro i termini i dati sulla rendicontazione delle multe stradali, nonostante la legge imponga a ciascun ente di consegnare al governo entro il 31 maggio di ogni anno una relazione telematica sugli introiti delle multe dell’anno precedente, anche quelle elevate tramite autovelox.
Dai dati forniti alla redazione dal Ministero dell’Interno ed emersi nel corso della puntata, i risultati migliori si registrano in Toscana, dove solo il 7,6% delle amministrazioni sarebbe inadempiente (21 su 273), mentre quelle della Valle d’Aosta risulterebbero le peggiori, con ben 48 amministrazioni su 74 (il 64,8%) che non avrebbero presentato la documentazione entro la data prevista.
“Da notare che spesso i comuni non inseriscono le entrate relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa – si legge sul sito di Openpolis -. Tra le città italiane con più di 200mila abitanti non sono disponibili i dati di Napoli, Palermo, Catania e Messina perché alla data di pubblicazione non risultano accessibili i rispettivi bilanci consuntivi 2020″.
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