“Noi siamo un popolo che si porta dietro una tara genetica: quella di considerarci più furbi degli altri e di cogliere le opportunità in senso negativo. Invece di utilizzare l’autonomia come opportunità, l’abbiamo utilizzata per privilegi e per dare occupazione improduttiva. Ecco perché dopo 72 anni siamo l’ultima Regione d’Italia. Io non difendo certo questo, frutto di una pessima classe dirigente. Ma difendo un’autonomia corretta e, anzi, chiedo a Roma di vigilare davvero sulle classi dirigenti del Sud e su come utilizzano le risorse. Per quel che mi riguarda non ho alcun timore”.
Così il governatore siciliano Nello Musumeci, in una intervista pubblicata stamani dal quotidiano Repubblica dopo il dibattito aperto dal sindaco di Milano, Beppe Sala.
Sulla richiesta di autonomia differenziata, Musumeci ribadisce la sua posizione: “io non temo l’autonomia del Nord: chiedo però livelli minimi uguali per tutti”, per tale ragione invita il Governo Conte ad “insediare un tavolo con i governatori del Mezzogiorno per avviare una vera perequazione in tema di infrastrutture, sanità, istruzione e fisco”.
E ancora, ricordando il suo intervento alla kermesse leghista: “Ne ho parlato anche al popolo di Pontida e sono stato applaudito. Noi continuiamo a dividerci tra Nord e Sud mentre dimentichiamo che in questa Europa soltanto il sistema Italia può consentire alla nostra nazione di avere un ruolo”.