CATANIA – Domani, mercoledì 8 maggio, alle ore 17.00, presso l’Acceleratore Working Capital – nel palazzo Telecom Italia di via Novara, angolo via Quieta – si svolgerà l’assemblea costituente di Svpf (Sicilian venture philanthropy Foundation), una “Fondazione di partecipazione e comunità” che ha l’obiettivo di contribuire allo sviluppo di un ecosistema dinamico per favorire l’imprenditorialità sul territorio attraverso l’azione filantropica.
”Acceleriamo la Sicilia!” è il messaggio che unisce i soci “pronti a mobilitarsi e sbracciarsi per sostenere nuove generazioni e imprese” attraverso azioni volte a migliorare la capacità di matching tra start-up ad elevato potenziale di sviluppo. Il presidente è la professore Elita Schillaci, già preside della facoltà di Economia, che domani presenterà le linee-guida del programma di attività, con riferimento all’interazione con i soggetti leader nello screening delle idee imprenditoriali e all’attività di supporto legale per avvicinare i neo-imprenditori e gli investitori della Fondazione.
Su quale scenario si muove la Fondazione? «Il sistema economico e produttivo è in una fase di profondo cambiamento, quest’ultimo è strutturale e non legato unicamente alla crisi – spiega la Schillaci – una prima emergenza è la necessità di modificare alla radice il nostro modello produttivo. Da crisi finanziaria, distante e “per tecnici”, questa è diventata crisi economica, sociale e istituzionale. È entrata nelle nostre famiglie, ha toccato i nostri figli, ha chiuso le nostre aziende, ha ridotto la nostra capacità di spesa, ha trasformato l’eccellenza in eccedenza, ha aumentato il conflitto sociale. Oggi la crisi sta dimostrando l’insostenibilità dei modelli economici dominanti, dell’eccesso di consumismo, di assetti fondati prevalentemente sul pubblico». La risposta a questi fenomeni, di contro, è una vivace attività di stimolo alla creazione d’impresa, che parte proprio dal basso: la Fondazione, in quest’ottica, vuol diventare uno strumento innovativo per collegare tutte le realtà che creano questo fermento.
«La scommessa – continua la Schillaci, che è già riuscita a coinvolgere diversi imprenditori in questo progetto – è quella di far diventare la Sicilia una ‘startup island’ che possa offrire opportunità ed essere attrattiva per l’intera area euro-mediterranea. Non ci serve un ponte di ferro e cemento, ma un ponte digitale, culturale, che leghi la nostra isola al resto del mondo. Un ponte su cui transitino informazioni, idee, opportunità. Questa è la strada e ci dobbiamo credere».
Come realizzare l’obiettivo? Sviluppando il capitale di rischio attraverso una Fondazione per la Venture Philanthropy in Sicilia, capace di dare accesso al mercato dei beni finali tramite il networking; colmando l’assenza di una regia unica con un network tra persone e associazioni che condividono valori e obiettivi. Questa è Svpf.