Il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci annuncia la firma del decreto di istituzione del Parco archeologico di Pantelleria. A sottoscrivere l’atto, nella suggestiva cornice del Castello Barbacane nell’isola trapanese, l’assessore dei Beni culturali e dell’identità siciliana Sebastiano Tusa. “Due Parchi archeologici in un mese – commenta il governatore -. La valorizzazione dei beni culturali siciliani è tra le priorità del mio governo e stiamo procedendo a tappe forzate, così come ci eravamo prefissati: dopo Segesta, oggi arriva Pantelleria”.
Dopo quello di Segesta, istituito il 5 agosto, il Parco di Pantelleria entra a far parte del sistema autonomo dei parchi che prevede piena autonomia gestionale, scientifica e finanziaria. Il Parco comprenderà tutte le zone archeologiche già presenti sull’Isola e non verranno posti vincoli aggiuntivi, ma verrà messo a sistema l’esistente. Tra le zone incluse, l’Acropoli di Santa Teresa, il sito preistorico di Mursia e quello dei Sesi, il villaggio di Scauri scalo e il tempio di Venere nei pressi del lago.
“Firmare il decreto di istituzione del Parco proprio sull’isola e alla presenza di tanti cittadini panteschi – dichiara Tusa – è per me una doppia soddisfazione: da un lato mantenere una promessa, dando la concreta possibilità di sviluppo e di tutela del territorio, dall’altro il segno della vicinanza del governo Musumeci alle popolazioni delle isole minori, troppo spesso in passato abbandonate ai numerosi problemi con cui debbono confrontarsi giornalmente”.
Il Parco archeologico di Pantelleria, già in passato strutturato nell’organigramma dell’assessorato dei Beni culturali, era stato fin da subito considerato, con una visione miope e poco cosciente della sua importanza, una realtà minore e per questo privata dei mezzi necessari al suo sviluppo. Oggi, con l’inserimento nel sistema regionale dei parchi, rinasce con una nuova spinta, con nuovi strumenti per diventare motore trainante dello sviluppo dell’isola, utilizzando e mettendo a sistema anche le risorse già presenti sul territorio.
“Anche in piena estate – conclude l’assessore – lavoriamo affinché in breve tempo il sistema dei Parchi sia completato. Dalla loro istituzione passa la concreta possibilità di sviluppo del territorio, della ricerca scientifica, della tutela e della valorizzazione dei beni culturali siciliani, straordinaria occasione per una terra che della cultura può e deve fare elemento trainante di progresso”. Alla cerimonia erano presenti anche l’assessore regionale all’Economia Gaetano Armao, il dirigente generale del dipartimento regionale dei Beni culturali Sergio Alessandro, il sindaco di Pantelleria Vincenzo Campo e l’assessore comunale alla Cultura Claudia Della Gatta.
Dall’approvazione della legge regionale 20 del 2000, che ha previsto i Parchi archeologici, nell’Isola ne sono stati istituiti solo cinque: Agrigento, Naxos-Taormina, Selinunte-Cave di Cusa, Segesta e oggi Pantelleria.
“La piena attuazione della norma – conclude il presidente Musumeci – consentirà di rimetterci al passo con le più moderne forme di valorizzazione e gestione dei beni culturali. L’esperienza positiva di Agrigento, con un incremento di circa il 30 per cento di visitatori ogni anno, ci dice che questo è il modello da seguire. Un nuovo modello che può consentire la crescita sia in termini di qualità dei servizi che di richiamo turistico per quelle aree archeologiche che per natura, estensione e interesse, necessitano di un’amministrazione autonoma sotto il profilo della tutela, anche dal punto di vista paesaggistico. In questo modo, il Parco potrà utilizzare in proprio le cospicue entrate che derivano dalla vendita dei biglietti di ingresso e che si traduce in azioni immediate di valorizzazione, manutenzione del territorio, attività di promozione, scavi archeologici, attività scientifiche: un percorso integrato di tutela e di forte connotazione dell’identità siciliana”.