Last updated on 1 gennaio 2022
Ladri e vandali in azione a Natale a Palermo e in provincia a Collesano. Ladri in azione nel presepe allestito dai frati francescani con gli scout davanti alla chiesa di Sant’Antonino, a due passi dalla stazione centrale di Palermo. Qualcuno ha infatti rubato la statuetta del bambinello Gesù. A denunciarlo è la parrocchia stessa con un post pubblicato su Facebook.
“A qualcuno sarà servita la statua di Gesù bambino e ha pensato bene di prenderla anziché chiederla ai frati. Speriamo che in qualsiasi casa entri porti salute e pace, luce e salvezza”. Il furto del bambinello a Natale è stato stigmatizzato sia sui social sia tra i fedeli che oggi si sono soffermati davanti alla chiesa. “Stamattina quando abbiamo aperto la chiesa per le celebrazioni – racconta il parroco Fra Gaetano Morreale – ci siamo accorti dell’assenza del bambinello. Episodi come questo e come l’aggressione di un signore la sera del 24 dicembre nei pressi della stazione, nel territorio della parrocchia, ci fanno capire che la zona non è sufficiente sicura e che balordi e malintenzionati si aggirano indisturbati. Siamo fiduciosi nel ruolo delle istituzioni ma da sempre abbiamo chiesto inutilmente una presenza maggiore in questo che risulta essere un luogo sensibile della nostra città e un potenziamento della illuminazione pubblica”.
Natale: a Collesano incendiata installazione natalizia
Un incendio ha distrutto a Collesano (Pa) una installazione natalizia realizzata da un gruppo di volontari in piazza Duomo, sotto la gradinata che porta alla Basilica di San Pietro. Sono state danneggiate anche alcune panchine decorative realizzate da un gruppo creativo.
Sono in corso le indagini dei carabinieri i quali dovranno accertare se si tratta di un incendio doloso. “Quando ho iniziato a fare il sindaco, nella mia mente c’era l’immagine di un piccolo paese meraviglioso dice il sindaco Giovanni Battista Meli Quello che è accaduto è soltanto uno dei tanti episodi di maleducazione e inciviltà che demoralizza tutti, lasciando sconcerto in chi ancora crede a quella che oggi sembra possa essere definita una illusione e una favola. E nessuno dica che magari si tratta di una ragazzata perché se fosse anche vero, dietro a quella ragazzata ci sono famiglie che non riescono a insegnare il rispetto. Punire i colpevoli è indispensabile e subito dopo bisognerà riflettere seriamente su cosa poter provare a fare per tentare di curare questa ferita aperta e dolorosa”.
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