Last updated on 7 marzo 2021
Incrementare il numero di turisti, destagionalizzare le presenze, aumentare la produttività delle imprese di settore e migliorare le competenze del capitale umano che vi lavora, innalzare la qualità dei servizi e integrarli tra loro. Questi gli obiettivi da raggiungere con la costituzione del nuovoDistretto turistico “Antichi mestieri, sapori e tradizioni popolari della Sicilia”, presentato questa mattina nell’ex Palazzo Esa, oggi sede della Presidenza della Regione a Catania.
Dalla cucina tipica alle attività produttive tradizionali, dal folklore popolare ai valori naturali e culturali delle comunità, «è necessario costruire attorno a questi temi – ha spiegato il presidente del Distretto Michelangelo Lo Monaco – nuovi prodotti da offrire ai turisti, attraverso strategie che siano in grado di intercettare nuovi segmenti di mercato. Dobbiamo realizzare un’offerta che valorizzi la qualità esperienziale del territorio e che superi i localismi: per fare questo occorre creare un “pacchetto Sicilia” che si fondi sulle conoscenze e sulle emozioni che il nostro territorio è in grado di regalare». Per far questo, nel prossimo triennio, è previsto un piano d’investimento di 27milioni e 300mila euro, fondi per la maggior parte di provenienza europea. Alle piccole e grandi infrastrutture saranno destinati 15milioni da suddividere in tre aree di intervento: recupero, conservazione, tutela dei beni immobiliari culturali e naturali (10milioni); valorizzazione di strutture ricettive o di carattere prevalentemente turistico (2milioni); edificazione e miglioramento di strutture e servizi per la mobilità (2,5milioni). I restanti 12milioni e 300mila euro saranno distribuiti invece per attività e strumenti che migliorino i prodotti turistici, per la loro promozione, comunicazione e commercializzazione e per il rafforzamento del Distretto. Apprezzamenti per la lungimirante iniziativa e per il programma di azioni da intraprendere, illustrate questa mattina in conferenza stampa, sono stati manifestati dal presidente della Regione Siciliana Raffaele Lombardo, intervenuto a conclusione della presentazione. Attraverso la simbolica “porta” di Taormina, scelta come sede principale per il suo appeal di richiamo mondiale e per la capacità di compendiare le identità del territorio regionale – grazie alla collaborazione del sindaco Mauro Passalacqua – i turisti saranno introdotti all’interno di itinerari lontani dai soliti pacchetti “preconfezionati”. «L’area prevalente del Distretto – ha specificato Lo Monaco – è fuori dai circuiti turistici dell’isola proposti dai tour operator italiani ed esteri». L’esperienza della tradizione rappresenta l’assoluto elemento di novità che – come ha affermato il console del Touring Club Italiano (Tci) Attilio Bruno, designato segretario-tesoriere del nuovo ente – distingue il Distretto nel panorama nazionale: «Secondo studi condotti dal Tci – ha spiegato Bruno – si tratta della prima associazione tra pubblico e privato per la valorizzazione del patrimonio della tradizione. Non si hanno precedenti di percorsi turistici dedicati a quest’ambito in maniera così strutturata». I 23 comuni che attualmente aderiscono al Distretto – appartenenti a cinque della nove provincie siciliane – contano ben oltre 10mila posti letto; sono invece 13 i partner privati che fanno parte della nuova realtà tra cui il Parco Scientifico e Tecnologico della Sicilia, il cui presidente Marco Romano è intervenuto anche in qualità di vicepresidente del Distretto: «Il Parco contribuisce allo sviluppo dell’iniziativa promuovendo il connubio sostenibile tra tradizione e innovazione. I mercati globali infatti vanno incontro alla dematerializzazione dell’economia: una preziosa opportunità per la nostra regione di superare la sua perifericità per avvicinarsi agli altri Paesi. La produzione che ruota intorno alle tradizioni turistiche può essere orientata verso questa direzione: con il nuovo Distretto è possibile infatti censire le conoscenze del territorio anche in termini produttivi oltre che turistici, riscoprendo quelle attività artigianali che possono accrescere il sistema economico siciliano». Sono intervenuti inoltre il direttore del Dipartimento di Architettura (Darc) dell’Università degli Studi di Catania Paolo La Greca e il direttore del Dipartimento di Beni Culturali storico-archeologici, socio-antropologici e geografici dell’Università di Palermo Girolamo Cusimano: i due Atenei hanno contributo alla fase progettuale e affiancheranno costantemente il Distretto. Presenti anche numerosi sindaci e amministratori dei comuni coinvolti, tra cui il primo cittadino di Taormina Mauro Passalacqua.
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