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Export, le imprese siciliane pensano poco su scala internazionale

Last updated on 28 febbraio 2021

L’export cresce in Italia, ma conosce un preoccupante freno al Sud, nello specifico in Sicilia. Secondo le indagini di mercato condotte da Unioncamere Sicilia, infatti, appare chiaro che le aziende siciliane non abbiano ancora colto tutto il potenziale delle esportazioni, non investendo, perdendo così una preziosissima occasione per allargare il proprio business. Nonostante qualche eccezione sull’isola, nel complesso la Trinacria appare decisamente chiusa rispetto ai mercati esteri.

No export: in Sicilia le aziende chiudono le porte

L’Osservatorio Economico di Unioncamere Sicilia, durante la XIV Giornata dell’Economia, non ha lasciato spazio ad alcun dubbio: le aziende siciliane non si sono ancora adattate ai nuovi mercati esteri. Si tratta di un problema particolarmente grave, in quanto va a limitare di molto la ricchezza dell’isola ed impedisce qualsiasi forma di crescita economica. Ed i dati parlano chiaro: se nel 2011 il 38% degli introiti della Sicilia derivava dall’export, oggi si parla di un risicato 27,3%, con una perdita di 10 punti percentuali che, purtroppo, pesano come macigni. Volendo tirare le somme, parliamo di una perdita di ricchezza pari a circa 8,5 milioni di euro: soldi che volano via dalla Sicilia per trovare casa altrove. Vista questa preoccupante situazione messa in luce da Unioncamere, occorre trovare immediatamente una soluzione.

Richiedere una consulenza per l’internazionalizzazione

Il processo di internazionalizzazione non è certamente facile per le aziende, soprattutto per quelle che da decenni adottano le medesime logiche commerciali e faticano a staccarsi da una tradizione che oggi significa solamente perdita economica. Per questo motivo, esistono progetti come ad esempio ‘Mestiere Impresa’ di BNL, che offre una valida consulenza in merito all’internazionalizzazione delle imprese. In questo modo, le aziende siciliane potranno finalmente aprirsi alle novità ed apprendere come curare e massimizzare il comparto delle esportazioni. Da sottolineare, poi, la facilità dell’utilizzo di queste piattaforme: basta accedervi, registrarsi e cominciare ad analizzare tutte le informazioni più utili relative ai settori economici e ai mercati esteri.

Sicilia: le eccezioni che confermano la regola

Non tutte le province siciliane dimostrano chiusura nei confronti dell’export. Nonostante la tendenza negativa sia sotto gli occhi di tutti, città come Palermo, Trapani ed Agrigento rappresentano la famosa eccezione che conferma la regola: parliamo, infatti, di un aumento dell’export in queste città pari a circa il 15% rispetto al 2015, con altre città come Ragusa e Catania che si piazzano poco sotto, con un ottimo +8%. A rappresentare in pieno la crisi dell’export siciliano, invece, intervengono città come Caltanissetta, le cui esportazioni sono in calo addirittura del -35%. Infine, da sottolineare come i prodotti siciliani siano apprezzatissimi negli Stati Uniti, ma anche in Turchia, in Francia e nei Paesi Bassi.

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