PALERMO – Importanti novità per tutti i Comuni siciliani: la Regione ha previsto delle nuove disposizioni relative al rispetto del patto di stabilità per i Comuni. Le ultime novità riguardano il patto di stabilità verticale, appena siglato con l’Anci, l’associazione dei Comuni, che prevede l’abbattimento pari al 78% nel caso di Comuni con oltre 5000 abitanti e addirittura del 100% nel caso di Comuni con meno di 5000 abitanti. Significa che i tutti i Comuni siciliani avranno già nel 2013, la possibilità di riattivare i pagamenti verso le imprese fornitrici. “Una vera boccata d’ossigeno per le imprese ma naturalmente un importante aspetto per i Comuni – spiega il deputato regionale Nello Dipasquale -. Il patto di stabilità era ormai divenuto un vero e proprio cappio al collo che soffocava i Comuni. Da sindaco avevo già più volte lanciato l’allarme e da deputato ho cercato di sensibilizzare il Governo regionale su questo aspetto. Ho immediatamente trovato la massima sensibilità del governatore Crocetta e della sua squadra assessoriale che hanno lavorato opportunamente cercando soluzioni che adesso diventano assolutamente importanti perché nei fatti regionalizzano il patto di stabilità offrendo ai Comuni nuovi scenari”. Dipasquale aveva evidenziato, sia in aula che in altre occasioni, che se non fosse cambiata in positivo la politica economica della Regione, i Comuni non avrebbero potuto muoversi in modo adeguato e, in molti casi, pur avendo a disposizione le risorse economiche, non avrebbero potuto pagare le imprese, continuando così un circolo vizioso. Sono già disponibili i primi calcoli che riguardano i vari Comuni e che tengono conto di alcuni parametri come l’indebitamento attuale o la fase di dissesto o pre-dissesto. Dipasquale ha elencato quelli che riguardano la sua provincia: nel rispetto del patto di stabilità il Comune di Ragusa passa da 7.900.000 euro a 2.500.000 euro, Modica da 4.900.000 euro a zero, Vittoria da 4.400.000 euro a zero, Scicli da 2.200.000 euro a 42.000 euro, Pozzallo da 1.800.000 euro a zero, Comiso da 3.600.000 euro a 700.000 euro, Ispica da 1.900.000 euro a zero, Monterosso Almo da 500.000 a zero, Chiaramonte Gulfi da 600.000 euro a 185.000, Santa Croce Camerina da 800.000 euro a 270.000 euro, Acate da 550.000 euro a 16.000, Giarratana da 440.000 euro a zero.