Dalla Sicilia al Nicaragua con l’obiettivo di formare oculisti in grado di fornire alla popolazione servizi di riabilitazione e prevenzione delle malattie oftalmiche. Lì, nell’America Latina, dove la trappola della povertà e dell’arretratezza si snoda tra villaggi di capanne e strade sterrate, il Poliambulatorio Centro Europeo (Pce) di Aci Castello (Catania), in qualità di partner ufficiale da tre anni porta avanti il “Progetto Vision” realizzato in collaborazione con l’A.S.I. (Associazione Solidarietà Internazionale: onlus fondata nel 1992 che chiama a raccolta volontari che prestano gratuitamente la loro opera professionale).
«Grazie a un gemellaggio con l’ospedale di Udine – spiega Marco Zagari, promotore e responsabile sanitario dell’iniziativa per l’anno 2016 e medico oculista che ogni anno partecipa alla missione – tre anni fa abbiamo allestito un ambulatorio di 36 metri quadri e una sala operatoria di oculistica a San Rafael del Norte, con strumentazioni e macchinari utili per coprire i bisogni primari e le patologie legate alla vista. In tutto il Paese sono presenti solo quattro specialisti che non possono certo garantire il diritto alla salute visiva, abbiamo così avviato un percorso di sensibilizzazione ed educazione professionale per offrire a centinaia di persone l’opportunità di recuperare uno dei sensi più importanti per l’essere umano».
Quest’anno sono stati quattro i medici del Pce, insieme a quattro volontari, che ad agosto hanno preso il volo da Catania, portando in valigia farmaci, lenti intraoculari, materiali chirurgici e ausili per i pazienti: «Abbiamo lavorato ininterrottamente dodici ore per 15 giorni – continua Zagari – effettuando 26 interventi di chirurgia complessa e una media di 70 visite al giorno. L’oftalmologia è una delle aree della salute dimenticate in Nicaragua, tanto che le patologie ad essa legate sono diventate un problema di grande rilevanza della sanità pubblica».
Oltre a Marco Zagari, l’equipe del Poliambulatorio Centro Europeo era composta dagli oculisti Michele Enrico Bellino, Sara Macor, Carlo Rapisarda, e da Valentina Cammareri (volontario specialist materiali chirurgici), Giovanna Caramico (volontario e membro del consiglio direttivo ASI onlus), Giorgio Vacirca (volontario fotoreporter), Francesco Colantonio (volontario).
Il Pce, offrendo e donando dunque la strumentazione chirurgica e per lo screening e la formazione attraverso l’individuazione di medici locali, è possibile garantire presso l’ospedale di Jinotega e di San Rafael del Norte continuità al servizio: «Il primario Carlos Nuñez, insieme all’aiuto Eduardo Lindo – continua lo specialista, che ha già alle spalle diversi anni di esperienza – hanno oggi il know-how necessario sia per l’attività di prevenzione, sia per quella chirurgica. Così facendo gli abitanti del distretto non saranno costretti a recarsi a Managua per rivolgersi alla sanità privata, troppo costosa per la maggior parte della popolazione. Quest’anno, oltre agli interventi di routine, abbiamo anche affrontato delicate operazioni dalla cornea alla retina e sottoposto numerosi bambini, dai due ai quindici anni, a interventi per cataratta congenita, con tecniche correttive e ottimi risultati riabilitativi». Una cooperazione internazionale – quella rappresentata dallo slogan “Aiutiamo il Nicaragua a vedere” – sottoscritta direttamente con il ministero della Salute Nicaraguense (MINSA), che oggi è diventata un appuntamento fisso per quei volontari etnei impegnati in prima persona sul fronte umanitario.
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