Omicidio Peppe Ottaviano: 5 mesi fa il delitto, “non spegnete i riflettori”

Peppe Ottaviano

Peppe Ottaviano

Omicidio Peppe Ottaviano: esattamente 5 mesi fa il delitto di Scicli che ancora oggi è un vero e proprio giallo. Tanti i dubbi, i sospetti e gli interrogativi, ma ancora nessuna svolta

Sono passati esattamente 5 mesi dall’omicidio di Peppe Ottaviano. Erano all’incirca le ore 20 del 12 maggio quando il 40enne venne trovato cadavere nella sua casa di via Manenti, a Scicli, nel ragusano. Peppe era riverso a terra vicino al letto con due ferite alla testa, il setto nasale fratturato, diversi traumi alle costole e al cranio A far scattare l’allarme il parcheggio insolito della sua auto che – come hanno raccontato alcuni vicini – già dal sabato sera è stata lasciata all’ingresso della via ostruendone il passaggio, tanto che l’indomani gli agenti della polizia locale sono intervenuti sul posto e, dopo diversi vani tentativi della famiglia di rintracciare il 40enne, hanno disposto la rimozione forzata della vettura. E’ stato quell’episodio ad allarmare i parenti che hanno così chiesto l’intervento delle forze dell’ordine.

Peppe Ottaviano

Chi ha ucciso Peppe Ottaviano e perchè? Dal giorno del ritrovamento del cadavere gli inquirenti scavano nella complessa vita del 40enne. Laureatosi in legge, Peppe sognava di diventare un Notaio, aveva frequentato i 18 mesi di praticantato e, per due anni, la scuola notarile di Napoli, ma poi le cose non sono andate nella giusta direzione.

DAL SETTIMANALE GIALLO

“Era una personalità labile quella di Peppe che, per via di un disturbo bipolare, assumeva farmaci specifici. Il 40enne lavorava come host per due strutture e viveva in via Manenti con la mamma, un’insegnate ormai in pensione molto stimata in città che, nei giorni del ritrovamento del corpo, si trovava a Verbania per festeggiare i compleanni dell’altra figlia e della nipotina. Cosa è successo allora la sera dell’11 maggio in quella abitazione? Sarebbero diverse le ipotesi al vaglio degli inquirenti che, al momento, mantengono il massimo riserbo sugli sviluppi dell’indagine. Da informazioni trapelate sembrerebbe che all’interno della casa, oltre ad evidenti impronte di sangue, siano state trovate anche tracce di rossetto. Seppur la notizia non sia confermata, pare anche che, grazie ai racconti dei vicini, i riflettori degli inquirenti siano stati puntati su una giovane coppia di Scicli, ma mancherebbero ancora prove evidenti. Per l’omicidio di Peppe Ottaviano, definito da tanti come una persona socievole, buona e disponibile, sono ancora tante le cose che non tornano a partire proprio dall’anomalo parcheggio dell’auto della vittima. Perché lasciare la vettura in mezzo alla via? Secondo quanto hanno riferito alcuni residenti di via Manenti, Peppe non era solito parcheggiare in quel modo se non quando rientrava in casa per poi uscire immediatamente dopo. Chi ha incontrato quel sabato e chi c’era con lui quella sera?

L’AVVOCATO DELLA FAMIGLIA: VOCI POPOLARI SONO INFONDATE

Luigi Piccione- Avvocato famiglia Ottaviano

Sono tante le voci e le possibili ipotesi che circolano in città: dal festino a base di alcool e droga andato male alla possibile rapina, quest’ultima però smontata da notizie diffuse sulla stampa locale secondo le quali a casa di Peppe sia stato trovato il suo portafoglio con 5mila euro all’interno. A smentire questa notizia, però, è a sua volta Luigi Piccione, il legale della famiglia Ottaviano: “da notizie in mio possesso – dichiara l’avvocato – escludo la presenza dei 5mila euro così come escludo la presenza di droga sulla scena del delitto. Peppe – continua il legale- viveva con la mamma e in quella casa portava solo pochi e fidati amici. Confidiamo pienamente nell’operato degli inquirenti, coscienti del fatto che non sia un’indagine semplice”. “Peppe – dice invece il cugino Marco- aveva tantissime conoscenze in tutti i vari ambienti sciclitani, non sappiamo cosa sia potuto accadere tra l’11 e il 12 maggio, ma siamo pienamente fiduciosi nel lavoro delle forze dell’ordine”.

I RIS In Via Manenti
Marco Distefano- Cugino Peppe Ottaviano

A 5 mesi di distanza siamo ritornati in quella abitazione. I vicini sperano ancora che chiunque abbia fatto del male a Peppe venga arrestato, quel che si sa è che le forze dell’ordine continuano ad indagare, ma evidentemente (nonostante all’inizio sembrasse un caso che si sarebbe risolto in poco tempo) mancano quegli elementi in grado di fornire prove schiaccianti. Tanti chiedono a gran voce che non vengano spenti i riflettori su questo caso ancora tutto da chiarire