Last updated on 9 luglio 2018
Scontro a distanza tra il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini e il sindaco di Palermo Leoluca Orlando. Il primo cittadino del capoluogo siciliano si è scagliato contro la circolare del Viminale in cui si chiede alle Prefetture una velocizzazione nell’esame delle istanze e una stretta sulla concessione del permesso di soggiorno.
“Con la recente circolare – ha scritto in una nota il sindaco – inviata a tutte le Prefetture appare sempre più chiaro il disegno dell’attuale Ministro dell’Interno, che non soltanto è sempre più ossessionato, a livelli “patologici”, dall’idea che l’Italia sia una realtà interculturale, ma sempre più chiaramente appare indirizzato a tollerare se non addirittura ad agevolare nei fatti le cosche, la criminalità e quanti, nella presenza di cittadini migranti non regolari, vedono un’opportunità di arricchimento illecito”.
“Dopo aver brillato per l’assoluto silenzio sulla mafia, le mafie, la ndrangheta, i depistaggi di Stato sulla strage di via D’Amelio – prosegue il sindaco del capoluogo siciliano – il Ministro dell’Interno produce ora un documento il cui effetto pratico è quello di far tornare nell’incertezza della mancanza di tutela giuridica migliaia di migranti che sono già in Italia in attesa dell’esito delle proprie richieste di asilo o protezione umanitaria. Quale migliore regalo per i caporali che sfruttano il lavoro nero nei campi della Calabria? Quale migliore regalo per le cosche mafiose in cerca di bassa manovalanza? Quale miglior regalo per imprenditori che non volendo riconoscere giusti salari cercano lavoratori senza tutele giuridiche cui poter imporre stipendi da fame? Quale miglior regalo per il racket della prostituzione se non quello di condannare a mancanza di tutela e incertezza giuridica migliaia di donne già presenti nel territorio del nostro paese? Si conferma così – conclude Orlando – nella peggiore tradizione del nostro paese, il legame non solo ideologico ma a questo punto di interessi fra estremismi e populismi di intolleranza, di cui il Ministro Salvini è certamente leader, e perversioni comportamentali che dall’assenza di tutela giuridica per i migranti hanno solo da guadagnare”.
“Vergognoso, mi viene voglia di querelarlo“, ha scritto il titolare del Viminale su Facebook. A stretto giro è arrivata, sempre via social, la risposta del primo cittadino di Palermo. “Attendo la querela – scrive Orlando – Sarà un’occasione perché un giudice penale valuti la mia denuncia”.
A difendere il titolare del Viminale è Tony Rizzotto, deputato regionale della Lega. “Sarebbe ora – commenta Rizzotto – che il sindaco di Palermo Leoluca Orlando iniziasse a occuparsi dei problemi della sua città, che faccia ciò per cui è stato votato dai palermitani. Se in Italia prima gli italiani, a Palermo prima i palermitani!. Orlando – prosegue il Parlamentare – potrebbe mostrare almeno interesse per quelle migliaia di giovani palermitani che ogni anno lasciano la città e i propri affetti per cercare lavoro altrove. Migliaia di diplomati e laureati la cui fuga è una perdita incalcolabile in termini economici e sociali. Orlando potrebbe mostrare almeno interesse per porre rimedio alla sporcizia e l’invisibilità di Palermo. Ma Orlando è troppo occupato in altre faccende e vive nel suo mondo, tanto da non accorgersi che, come tutti i sondaggi dimostrano, gli italiani capiscono e approvano sempre più la politica e i fatti concreti di Matteo Salvini”.
Per Rizzotto, “il leader della Lega sta finalmente riportando sicurezza nelle città, ricostruendo la fiducia degli italiani verso le istituzioni. Matteo Salvini sta affrontando le conseguenze di una politica sgangherata sull’immigrazione fatta dai precedenti governi, che ha permesso al malaffare di trovare terreno fertile. Quelli di Salvini sono fatti concreti, che gli italiani sempre più apprezzano“.
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