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Palermo, aziende partecipate: i sindacati bocciano il Comune

Pochi mezzi, infrastrutture da ammodernare, servizi carenti, incertezze sul futuro. E’ il quadro sui servizi della città di Palermo, ricostruito dalla Cisl e dalle sue federazioni, nel corso dell’incontro sul tema “Partecipate: servizi, sviluppo, lavoro. Una spinta per l’economia di Palermo” organizzato dal sindacato alla presenza dei rappresentanti del sindaco di Palermo Leoluca Orlando, l’assessore Cesare La Piana eii consiglieri comunali.
“Siamo dell’idea – ha affermato Daniela De Luca segretario Cisl Palermo Trapani – che per un rilancio vero della città, bisogna partire dal futuro delle partecipate, una città senza servizi adeguati non può puntare ad attrarre investimenti e imprenditori, flussi turistici, ma non solo. Bisogna rispondere alle esigenze dei cittadini stanchi di disservizi che rendono la vita di tutti i giorni, molto più complessa”. Da qui la proposta la proposta “un patto per Palermo, dialoghiamo tutti insieme, istituzioni regionali, comunali, politica e sindacati per il bene della città per assicurare un futuro migliore”. “Per ogni partecipata sono tanti i nodi da risolvere, – continua De Luca – ognuna con le sue specificità, la riorganizzazione futura anche in una unica società, non può prescindere dalla soluzione dei problemi delle singole aziende, che sono tanti , spesso economici, e che ne mettono a rischio la sopravvivenza. La tutela di tutti i lavoratori, è il nodo fondamentale, bisogna partire da quella per innescare una gestione industriale delle singole realtà che coniughi sviluppo, lavoro e servizi finalmente adeguati”. “L’intento di tutti deve essere migliorare il sistema partecipate, per questo è fondamentale il richiamo ad una responsabilità politica a tutti i livelli. Siamo consapevoli delle difficoltà finanziarie dei comuni, ma serve un surplus di responsabilità nel dialogo fra le istituzioni che, abbandonando scontri politici elettorali, mirino solo al bene delle città per affrontare questi temi centrali”. “Ci preoccupa la incertezza sui costi del tram – ha aggiunto De Luca – , dopo l’esempio di Messina, vogliamo certezze sui costi di gestione per non aggravare la condizione di Amat”. ”. Fra le preoccupazioni anche il nuovo sistema contabile che prevedendo i bilanci consolidati, unendo i conti dell’ente pubblico e delle sue partecipate, “aumenta il rischio di default dei comuni” fa notare la Cisl.
D’accordo il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, sulla necessità di un maggiore dialogo fra le parti con la garanzia dell’impegno da parte dell’amministrazione comunale, per rilanciare tutte le aziende , “nessuna esclusa, il nostro obiettivo è assicurare uno sviluppo per tutte, da ieri tutte le aziende hanno fatto ingresso nella società consortile Reset, ma è un percorso che faremo insieme ai sindacati, il 7 gennaio incontreremo confederali e sindacati di categoria per discutere dei prossimi passi, vogliamo discutere con tutti del rilancio di questa città”. “Ci siamo impegnati nella messa in sicurezza dei conti di tutte cosi come delle casse comunali, nell’ottica del bilancio consolidato. Stiamo dando una vera mobilità alla nostra città, con car e bike sharing, tram, anello ferroviario e passante con 16 stazioni, abbiamo deliberato nuove opere come il completamento della rete fognaria, l’opera del tram, per gli impianti sportivi.Siamo impegnati su tutti i fronti, ma certo manca il dialogo interistituzionale e questo pesa. Sia chiaro per quanto riguarda i dirigenti delle aziende, se qualche presidente non va, si cambia, noi vogliamo che tutto funzioni”.
Il punto della situazione su ogni azienda dai segretari delle Federazioni del sindacato “Due settimane fa alla Rap sono stati sottratti dal contratto di servizio ben 5 milioni e questo mina la condizione finanziaria dell’azienda – ha spiegato Dionisio Giordano segretario regionale Fit Cisl Ambiente -, venendo meno anche l’introito dalla discarica di Bellolampo, la situazione ci preoccupa. Delle somme del contratto ne giungono appena 100 milioni di euro all’anno. Per migliorare i servizi di igiene ambientale sono necessari nuovi mezzi che mancano, e la stabilizzazione dei nostri lavoratori part time”. Da Mimma Calabrò segretario Fisascat Cisl il punto su Reset, “serve un progetto e un piano industriale generale per tutte le partecipate, pensare ad una migliore gestione di tutti i servizi in una ottica di sinergia fra rapporto qualità-servizio”. Dalla Fit Cisl per voce del segretario Mimmo Perrone , il nodo di Amat “mancano i mezzi, mancano gli autisti, trenta vengono utilizzati come meccanici, manca un piano industriale reale ,manca il piano integrato , il tram è certo essenziale e deve partire al più presto ma subito prima bisogna pensare ad un piano di trasporto integrato, un collegamento fra tram-metropolitana e tram-pullman, E serve il biglietto integrato fra tutti i mezzi”.
Lia Arcuri della segreteria Femca Cisl aggiunge, “anche per Amap manca un piano industriale per la gestione integrata dell’acqua, ancora non conosciamo i budget 2016, e seppur l’azienda chiude con un attivo in bilancio, ogni mese ricorre ad una scopertura di circa 10 milioni di euro. Il parco mezzi è in pessime condizioni e serve ripristinare la condotta di Scillato sprechiamo acqua oligo-minerale per i mancati interventi”. Per l’Amg secondo Franco Parisi segretario Femca Cisl “c’è incertezza, sulla gestione della società ad oggi non ci sono state le condizioni per migliore i servizi, non ci sono state valide relazioni industriali per lavorare tutti insieme e migliorare i servizi”. Su Sispi, Giuseppe di Giorgi ha precisato “bisogna tutelare le professionalità, che sono specifiche per questa azienda trattandosi di informatica, bsigona valorizzare il valore aggiunto dei suoi servizi che potrebbe anche apportare alle altre partecipate con riduzione di costi e migliore qualità di gestione”.
Dai consiglieri comunali altre note critiche, sulla mancanza ad esempio di una governance adeguata nelle aziende , come precisato da Francesco Scarpinato (Nuovo centro destra) componente della terza commissione Aziende speciali “a Palermo manca un piano generale di sviluppo, per le aziende serve un approccio di vera governance che è mancato, vogliamo servizi migliori e non possiamo di certo caricare di nuove tasse i palermitani”.
Dai consiglieri i punti critici, secondo Francesco Scarpinato (Nuovo centro destra) terza commissione Aziende speciali “manca il piano strategico complessivo , vogliamo risposte e chiediamo che i servizi vengano davvero migliorati senza gravare con altre tasse sui cittadini”. Da Sandro Leonardi (Pd) componente della settima commissione consiliare “il sistema partecipate deve costituire base per la nascita di nuove aziende , nuove professionalità, questo significa mettere a sistema,. Sulle Ztl faremo battaglia in aula non si può caricare sui cittadini il costo del tram e ciò che è assurdo è che nel piano generale traffico urbano approvato nel 2013 non è nemmeno previsto il tram, serve una migliore pianificazione che deve dare certezze”. Per Paolo Caracausi (Idv) presidente seconda commissione Attività Produttive “tutti insieme dobbiamo lavorare ad una sinergia che coniughi tutela dei lavoratori con reale potenziamento del servizio, si rimuovano i dirigenti che non fanno il loro lavoro. Sul tram , saremo pronti a modificare i punti di questo contratto di servizio per garantire i cittadini”, Da Francesco Bertolino (Movimento 139) della settima commissione Bilancio “è il momento di superare in tavoli di confronto i problemi reali di tutte le aziendale. Dobbiamo puntare alla nomina di adeguati dirigenti adeguati delle aziende, cosa finora mancata”. Per Filippo Occhipinti (gruppo Misto) settima commissione Bilancio “non c’è bisogno di guardare i bilanci per comprendere la condizione dei servici che è sotto gli occhi di tutti , tutti i giorni. Per noi Reset resta il modello , si dovrebbe programmare la mobilità fra le partecipate in modo adeguato, e intervenire sulla grave mancanza dei mezzi delle aziende che è uno dei nodi centrali”. A concludere l’assessore comunale al Coordinamento d’intesa con il sindaco della cabina di regia delle aziende partecipate, Cesare La Piana “dovremo approvare il bilancio preventivo entro il 30 marzo il prossimo anno altrimenti non si potranno spendere le risorse, e cercheremo di rispettare questa scadenza. Le aziende per noi devono essere considerate in un unico sistema ,per questo obiettivo abbiamo cercato di limitare il fatturato internalizzando i servizi per ridurre i costi. Con una holding possiamo davvero assicurare un futuro , con le singole aziende ci sono troppe difficoltà da risolvere”.
Sul tema è intervenuta anche la Cgil di Palermo che si schiera a sostegno dei lavoratori delle partecipate impegnati in questi giorni in sit-in e assemblee e ribadisce al sindaco la richiesta di un incontro urgente per discutere di un piano di razionalizzazione di tutte le societá. Domani dalle 15 alle 20 i lavoratori di Amg terranno un sit-in unitario sotto la sede di Palazzo delle Aquile mentre lunedì 21, dalle 11 alle 15, si svolgerá un’assemblea dei lavoratori Amap al don Orione di via Pacinotti. “Siamo solidali con i lavoratori, che stanno organizzando delle iniziative per discutere del futuro delle aziende e siamo preoccupati per le numerose criticità che stanno emergendo in diverse società, col rischio che vorremmo assolutamente evitare di compromettere le attività e di assistere a pericolosi ritorni al passato – dichiara il segretario della Cgil di Palermo Enzo Campo – Abbiamo chiesto al sindaco di discutere su un progetto di prospettiva per le partecipate del Comune di Palermo. Un piano d’insieme, che ancora non esiste, che dia certezza di sviluppo e che consenta alle società partecipate di raggiungere obiettivi di crescita e di avvicinarsi ai parametri delle partecipate delle regioni italiane più virtuose”.
Per quanto riguarda la Amg, col presidio di domani le organizzazioni sindacali Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil chiedono all’amministrazione un intervento tempestivo per ripristinare l’operativitá dell’azienda, riportando la compattezza all’interno del cda e rimettendo il management nelle condizioni di lavorare con competenza e professionalitá. A gennaio per la prima volta saranno messe a gara le reti di distribuzione del gas per gli ambiti territoriali del Comune di Palermo e per gli 81 comuni e se la società comunale non si prepara all’appuntamento il rischio è di rimanere tagliata da quella che si presenta come un’opportunitá per i colossi del settore.
A proposito dell’Amap, la Cgil da tempo sollecita la realizzazione di un intervento di by-pass sulla condotta di Scillato, dalla quale dal 2009 l’acqua continua a essere buttata a mare. In atto è stato realizzato un progetto finanziato dalla giunta regionale pari a 4.880.000 euro e con un cofinanziamento Amap di 1.000.000 euro. Deve inoltre ancora essere adeguato l’impianto di depurazione di Acqua dei Corsari per poter trattare il percolato delle discariche. Deve essere nominato un direttore generale attraverso un bando pubblico e c’è la partita tutta da definire dell’affitto del ramo d’azienda di Aps, con i suoi 200 dipendenti. Affitto che é stato prorogato al 31 dicembre 2016. I sindacati da tempo chiedono al sindaco e alla presidenza un incontro sulla situazione economica di Amap dopo il passaggio della gestione del servizio idrico integrato nei a comuni della provincia. “Lo svolgimento del servizio idrico integrato nei comuni della provincia, se non opportunamente sostenuto economicamente nella fase di start-up e organizzato rischia di portare l’Amap al fallimento – aggiunge Enzo Campo – Raccogliamo la preoccupazione dei lavoratori e chiediamo di discutere insieme dei piani per rivedere l’attuale organizzazione del servizio, ridiscutere delle tariffe di acquisto e di vendita dell’acqua e del prezzo di acquisto dell’energia elettrica, che per i comuni asserviti costa il doppio di quanto Amap spende per la città ddi Palermo”.

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