Palermo, Consiglio comunale approva il Bilancio 2018

Il Consiglio comunale di Palermo ha approvato il Bilancio di previsione 2018. Il documento passa con 19 favorevoli e 10 contrari. Il bilancio sblocca diversi interventi fondamentali per il Comune come la spesa sociale, gli arredi per la città, il concerto di Capodanno e tutte le attività natalizie, e viene evitato il blocco delle stabilizzazioni dei precari e lo slittamento al 2019 del trasferimento di 40 milioni dallo Stato. Il bilancio contiene anche il capitolo di spese per i cantieri di servizio che saranno finanziati dalla Regione, un milione di euro in più per la Reset, quasi 30 milioni per coprire i debiti fuori bilancio e ben 42 per eliminare i disallineamenti con le partecipate, che però attendono i nuovi contratti di servizio. Previsti anche 2,5 milioni in più per illuminazione pubblica e riscaldamento nelle scuole.

“L’Amministrazione comunale di Palermo registra un’ulteriore conferma del cammino di cambio culturale e sviluppo della nostra Città, mantenendo ferma la rotta nonostante la pesante politica nazionale e regionale di tagli alle amministrazioni locali. Desidero, altresì, sottolineare positivamente che il consiglio comunale, ha reso possibile questo importante risultato e siamo sicuri che non farà mancare ogni apporto utile alla prosecuzione del cammino di messa in sicurezza e di rilancio dei servizi pubblici ai cittadini in occasione dei prossimi appuntamenti e della discussione degli strumenti finanziari”. Questo il commento del sindaco Leoluca Orlando dopo l’approvazione del bilancio 2018 fatto oggi dal Consiglio comunale e che segue il parere favorevole che era stato formulato dai revisori.

“I comuni – afferma l’assessore Gentile – si trovano ad affrontare situazioni di diffusa difficoltà. Da un lato, i forti tagli ai trasferimenti e gli obblighi di accantonamenti hanno compresso la capacità di spesa, dall’altro il crescere dei bisogni sociali ha ampliato il divario fra la domanda e la capacità di risposta. In questa contesto, Palermo amplia l’offerta di welfare e protezione delle fragilità e nel contempo rafforza gli equilibri di bilancio. Si apre ora  la stagione del rinnovo dei contratti di servizio con le proprie società partecipate nell’ottica di garantire servizi pubblici di sempre migliore qualità e si potenzieranno i controlli contro gli abusivi e chi viola la legalità e danneggia i cittadini onesti”.

Il Comune assicura servizi e livelli occupazionali facendosene carico con maggiori risorse proprie, incrementando e stabilizzando i proventi da recupero dell’evasione. Il bilancio approvato rispetta gli equilibri di parte corrente e in conto capitale e i vincoli di contenimento delle spese imposti dagli obiettivi di finanza pubblica. Lo sforzo è massimo in presenza di tagli ai trasferimenti. Da livelli di trasferimenti di oltre 500 milioni negli anni fino al 2011, si è passati a 400 milioni nel 2012 e 2013 per scendere al di sotto dei 200 milioni a partire dal 2014. Ciò in concomitanza con l’incremento della domanda sociale. Sono, infatti, oltre 60 mila le famiglie palermitane che hanno presentato un ISEE inferiore a 5000 euro, con 20 mila famiglie con ISEE pari a zero.  Ma il Comune incrementa con risorse proprie gli stanziamenti al fine di contrastare la diffusa povertà.

Emerge un sostanziale consolidamento delle attribuzioni per tutte le principali missioni. Nessun taglio di risorse comunali alla scuola ma solo la riclassificazione del “servizio ricovero minori su disposizione dell’autorità giudiziaria” dalla scuola alle attività sociali. Così come sono state meglio classificate le risorse per manutenzione strade, segnaletica stradale e pulizia caditoie dall’assetto del territorio alla mobilità e alla tutela dell’ambiente. Il bilancio include nel triennio 295 milioni di euro per accantonamenti al Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità e oltre 24 milioni al fondo rischi contenziosi fino a coprire il 100% delle cause a rischio soccombenza (pari ad oltre 74 milioni di cui 49 milioni già coperti al 31/12/2017).

Le previsioni di entrate correnti di natura tributaria nel 2018 si attestano intorno ai 540 milioni, quelle extra tributarie sui 130 milioni. Per la prima volta il BPF affronta in maniera concreta il rapporto con le partecipate e trova le risorse.

A seguito dell’operazione trasparenza posta in essere nei rapporti con le società partecipate, sono stati definitivamente chiariti i termini del dare e avere fra le società e il Comune. Sono stati riconosciuti crediti vantati dalle partecipate per euro 28 milioni che hanno trovato copertura con apposito accantonamento già incluso in sede di rendiconto 2017. Quanto ai crediti non spettanti per complessivi 42 milioni 494 mila  è stato operata nel triennio 2018/2020 l’accantonamento delle somme per fronteggiare il rischio perdite nei bilanci delle società partecipate (così distinto: 17milioni 624 mila nel  2018, 8milioni  350 mila nel 2019 e 16milioni 519 mila nel 2020). Quanto ai contratti di servizio, questi sono da rivedere nel loro complesso ma a seguito di un concreto piano di risanamento. Nessun soccorso finanziario è possibile senza un piano di risanamento dove siano analiticamente indicati gli interventi da attuare sui ricavi e sui costi, nonché sull’organizzazione della struttura e delle risorse. L’amministrazione insieme agli amministratori delle società sta lavorando intensamente per migliorare efficienza e qualità dei servizi.

LE REAZIONI

“L’approvazione del bilancio di previsione, avvenuta oggi in consiglio comunale a Palermo, dimostra il senso di responsabilità delle forze politiche d’Aula: l’atto consentirà di non fermare le stabilizzazioni dei precari, di far giungere entro l’anno 40 milioni di euro di trasferimenti statali, di avviare i cantieri di servizi, di dare più soldi a Reset e di garantire attività indispensabili come l’assistenza agli alunni disabili, oltre a sbloccare attività culturali come quelle natalizie e di fine anno che daranno una boccata d’ossigeno ad albergatori e commercianti”. Lo dicono, in una nota, i consiglieri comunali del Partito Democratico di Palermo Dario Chinnici, Rosario Arcoleo, Francesco Bertolino, Carlo Di Pisa e Giovanni Lo Cascio. “Il bilancio 2018 – commentano i consiglieri dem – è il primo a vedere la totale eliminazione dei disallineamenti delle partecipate, con lo stanziamento di 42 milioni di euro: una condizione di trasparenza ed equilibrio che dona serenità al Comune e alle sue società, ma che permette anche di iniziare a lavorare immediatamente ai nuovi contratti di servizio. Il Pd ha dato il suo fattivo contributo, ma un plauso va rivolto al lavoro che la maggioranza e le minoranze hanno compiuto in queste settimane nell’interesse di Palermo. Chiediamo all’amministrazione attiva di iniziare sin d’ora a lavorare al bilancio 2019, da cui i cittadini attendono risposte importanti”.

“Nessuna complicità con una maggioranza che cambia idea ad ogni soffio di vento. In segno di protesta, sono uscita dall’Aula al momento della votazione del bilancio 2018”. Lo afferma Sabrina Figuccia, consigliere comunale dell’Udc di Palermo, che prosegue: “E’ stato davvero sconcertante ascoltare esponenti della maggioranza cambiare idea dall’oggi al domani, “compagni” di lotta e di governo, che se da una parte hanno palesemente dichiarato di essere contrari a questo bilancio, dall’altra hanno poi votato in aula a sostegno di questi conti strampalati, soprattutto sul maxiemendamento che regala circa 470 mila euro alla Rap per un servizio, quello relativo alla manutenzione delle strade, mai veramente svolto considerate le pessime condizioni dell’intera viabilità cittadina. Mi riferisco ai colleghi di Sicilia Futura, verso i quali nutro grande stima, ma che oggi mi hanno fortemente delusa, dimostrando di volere stare con due piedi in una scarpa. In sostanza, Orlando e i suoi hanno trovato questo escamotage per tappare l’ennesimo buco di un’azienda che fa acqua da tutte le parti, il paradigma perfetto di un’amministrazione che, ogni giorno che passa, scopre sempre nuove falle”.

Per i consiglieri comunali di Sinistra Comune Giusto Catania, Barbara Evola, Katia Orlando, Marcello Susinno “la politica rischia di soccombere di fronte ad una gestione degli enti pubblici sempre più amministrativa. Non è un caso che moltissimi comuni della Sicilia rischiano il fallimento. Infatti a Palermo i tagli hanno comportato una riduzione drastica dei trasferimenti statali e regionali, che in 5 anni sono passati da 500 milioni a 200 milioni di euro. Inoltre, l’irrigidimento delle norme sui bilanci li rende sempre più ‘asfittici’, ridotti a fondi di accantonamento che rendono complessa la possibilità di garantire servizi efficienti. Nel caso di Palermo è un risultato importante aver salvaguardato i servizi sociali e scolastici malgrado l’esiguità dei trasferimenti che induce ad aumentare il tasso di povertà. Le criticità evidenziate sono indispensabili per spiegare le ragioni per le quali il nostro gruppo ha votato a favore di questo Bilancio di previsione 2018. Infatti vengono tutelati settori nevralgici come quello dell’assistenza specialistica per gli alunni disabili. Questo bilancio, inoltre, rappresenta un punto di avanzamento nelle relazioni tra aziende partecipate ed Amministrazione comunale. La lotta all’evasione, infine, ha portato nelle casse del Comune circa 15 milioni di euro: una risorsa fondamentale in un momento tanto delicato”.

“Quello approvato oggi – afferma Ugo Forello del Movimento 5 Stelle – è un bilancio di previsione 2018-2020 che certifica lo stato di crisi del sistema Palermo e la scarsa capacità di progettazione economico-finanziaria dell’amministrazione. In particolare, il 2018, secondo le previsioni, chiuderà – per la prima volta nella storia del comune – con un saldo di cassa negativo di oltre trenta milioni di euro. In altre parole, l’ente locale è entrato in una fase di cronica mancanza di liquidità per far fronte alle spese correnti. Un ulteriore segnale della difficoltà di incassare le proprie entrate, ma anche un ulteriore effetto dei grossolani errori di previsione di incassi  non realizzati. Ci sono, inoltre, previsioni ‘miracolose’ (o meglio dire surreali) nel settore dei debiti fuori bilancio: si prevede che dai circa 30 milioni del 2018 si scenda a 5 milioni nel 2019″.

“Il bilancio 2018, seppur approvato a fine anno, contiene alcune importanti novità: l’eliminazione dei disallineamenti, fondi per l’istruzione e il sociale, la valorizzazione di alcuni beni immobili, la prosecuzione del processo di metanizzazione della città, fondi aggiuntivi per la Reset, anche se è necessario lavorare immediatamente alla revisione di tutti i contratti di servizio con le aziende – dice il capogruppo di Palermo 2022 Tony Sala – Risultati importanti che vanno inquadrati all’interno di un contesto precario che riguarda tutti gli enti locali italiani, sempre più alle prese con i tagli ai trasferimenti e con l’esigenza di assicurare i servizi anche in assenza di risorse. Palermo in questo non fa eccezione, scontando un’incapacità di riscuotere i tributi che pesa gravemente sui conti, sebbene questi siano in ordine: il Comune non è in default finanziario, grazie al lavoro compiuto in questi anni, ma soffre di alcune difficoltà che creano, nei fatti, un default funzionale. La mancanza di dirigenti tecnici, la penuria di personale specializzato, i pensionamenti dovuti alla quota 100 che comporteranno un mini-esodo sono tutti fattori che creano degli ostacoli all’azione amministrativa quotidiana, a cui bisogna porre rimedio riavviando la stagione dei concorsi al Comune e nelle partecipate”.

“Con l’approvazione del Bilancio di Previsione, direi un consuntivo, l’amministrazione ha fatto un’operazione trasparenza, eliminando i disallineamenti tra l’Ente Comune e le Partecipate – dice il capogruppo del Mov139 Sandro Terrani – Malgrado l’enorme riduzione dei trasferimenti statali, che sono passati da 400 milioni di euro di 10 anni fa ad appena 192 milioni di oggi, per non parlare di quelli regionali che sono passati da 28 milioni di euro a 13, si è riusciti a garantire la spesa per il sociale che anzi è stata aumentata. È indispensabile cambiare rotta e programmare fin da subito il bilancio 2019-2021 e soprattutto rivisitare i contratti di servizio delle partecipate, ad iniziare dalla Rap, che non riesce più a garantire più i servizi essenziali, a partire da manutenzione strade e spazzamento. Insomma ci vuole una cabina di regia tra Consiglio Comunale e Giunta, per risolvere diverse ed ataviche problematiche che affliggono la città”.

“Questo bilancio ormai è una certificazione di spesa di 11 mesi di gestione e un piano di accantonamento rispetto ai disallineamenti emersi con gli scorsi bilanci”. Così Fabrizio Ferrandelli, leader del’opposizione a Palazzo delle Aquile – Abbiamo aggiustato leggermente il tiro su Reset – precisa Ferrandelli – con la proposta di emendamento in commissione Bilancio. Davvero un bilancio da morte civile! Ogni bilancio di previsione dovrebbe essere l’occasione per rilanciare e rinnovare l’idea di città; a Palermo invece è quella del ripianamento dei danni e ne mancano ancora tanti. Abbiamo contribuito tuttavia – conclude Ferrandelli – ad imprimere una accelerazione per mettere al sicuro il processo di stabilizzazione del personale part-time”.

“Non ho partecipato al voto sul bilancio “di previsione” del 2018, innanzitutto perché un documento approvato il 3 dicembre è più un consuntivo che non uno strumento di previsione e perché è evidente che Orlando sta già preparando il dissesto da fare trovare al prossimo sindaco – dichiara Marianna Caronia -. Questo documento e i tempi della sua approvazione dimostrano l’assenza di una vera programmazione della spesa e capacità di usare le risorse che arrivano da Stato, Regione e UE, che si ripercuote soprattutto sugli interventi per i soggetti più fragili e sui servizi ai cittadini. Questo bilancio si può chiudere soltanto grazie ad una serie di escamotage, primo fra tutti il fatto che molte spese che dovremo sicuramente sostenere (per la scuola, per i servizi cimiteriali, per i servizi sociali) sono destinate a divenire debiti fuori bilancio. In questi giorni abbiamo poi assistito al sostanziale svuotamento del Piano delle opere pubbliche, che ruota attorno al tram, che se sarà realizzato così come previsto, diverrà una vera iattura per i residenti e il commercio.
A corredo di tutto questo ci sono poi l’imposizione di tagli pesantissimi alle partecipate, prima fra tutte l’Amat, che mette a rischio servizi ai cittadini e posti di lavoro ed un piano delle alienazioni invariato rispetto al passato, quindi destinato a non portare reali risorse”.