I dipendenti di Almaviva scrivono a Renzi e Mattarella. In una lettera al Capo dello Stato Sergio Mattarella, al premier Matteo Renzi, ai presidenti di Camera e Senato, al governatore siciliano Rosario Crocetta e ai deputati regionali, i lavoratori di Almaviva esprimono preoccupazione per il futuro occupazionale. A Palermo la società che gestisce i servizi di assistenza telefonica per Tim, Vodafone, Wind, Fastweb, Sky, Alitalia, Trenitalia, Inps, American Express, Amg, Eni, Regione Toscana, occupa circa 5 mila addetti (altri 1.500 a Catania) su 15 mila in Italia ma, da 4 anni i dipendenti sono in solidarietà.
I lavoratori chiedono l’intervento delle istituzioni perché temono di perdere il lavoro. “I due siti di Palermo – scrivono nella missiva – esistono dal 2001 e quello che era iniziato come un lavoretto da studenti, è diventato il lavoro della vita, sul quale si sono costruite famiglie, in un territorio come quello di Palermo che non offre alcuna alternativa. Da qualche anno, anche questa unica occupazione è messa in serio pericolo a causa di un quadro normativo carente per il settore: assenza di regole certe sul cambio degli appalti, delocalizzazione dei volumi di traffico relativi a commesse che discendono da concessioni pubbliche dello Stato Italiano, gare al massimo ribasso sul costo del lavoro, aggiudicate ad aziende che utilizzano in maniera distorta le nuove agevolazioni sulle assunzioni. Tutti fattori che mettono a repentaglio la nostra occupazione a Palermo”.
E ancora: “Da quattro anni ‘tiriamo a campare’ con le stampelle dei contratti di solidarietà, a dicembre, sembrerebbe in seguito a delle ispezioni Inps, ‘ci è stata tolta una stampella’: è stato unilateralmente modificato l’inquadramento dell’azienda da industria a terziario. Questa modifica ci ha lasciati in balia della giungla degli ammortizzatori sociali in deroga, le cui coperture, oltre che inferiori, sono sempre avvolte da incertezza”.
“Ci rivolgiamo a voi – scrivono – perché siamo fortemente preoccupati per il nostro futuro e per quello delle nostre famiglie. Chiediamo azioni concrete e rapide per salvare i nostri posti di lavoro e non le solite sterili manifestazioni di interesse verso la vertenza che poi restano lettera morta”. Nella missiva i dipendenti sottolineano che a sostenere la loro battaglia finora sono stati il sindaco di Palermo Leoluca Orlando e l’assessore alle Attività produttive Giovanna Marano.
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