L’Ufficio del Genio Civile della Regione Siciliana, in data odierna, dopo un lungo approfondito esame ha esitato il parere sul Piano Regolatore Generale (Prg) della Città di Palermo, onerando l’amministrazione comunale di alcuni adempimenti.
Tra gli adempimenti rilevanti si conferma la fascia di inedificabilità, non inferiore ai 50 metri, relativa ai canali Passo di Rigano, Boccadifalco-Badami, Mortillaro, Celona, Borsellino, Luparello, Vaddineddu, Papireto. Tali prescrizioni e limitazioni relativi ai canali dovranno essere definiti graficamente modificando le tavole del PRG ed eliminando eventuali nuove previsioni infrastrutturali.
Da una prima lettura del documento le osservazioni, le raccomandazioni e le prescrizioni, espresse nel documento, sono assolutamente congrue e non presentano particolari criticità.
Infatti, il Genio Civile ha ritenuto che le modifiche e le integrazioni da apportare al PRG si configurano come “semplice correzione delle carte di zonizzazione ed omogeneizzazione degli elaborati” e per questa ragione ha dato mandato direttamente all’amministrazione comunale di procedere alla modifica degli elaborati.
L’ufficio urbanistica del Comune di Palermo introdurrà negli elaborati grafici le indicazioni del Genio Civile e successivamente inoltrerà il Piano Regolatore Generale al Consiglio comunale.
“Questa esperienza consiliare e amministrativa può passare alla storia e progettare futuro – sottolinea il sindaco Leoluca Orlando – auspicando che si possa definire l’iter per l’adozione dello strumento urbanistico. Un importante contributo per ridisegnare il territorio in termini di sostenibilità ambientale e per promuovere vivibilità e sviluppo economico”.
“Ho convocato immediatamente, per domani mattina, il dirigente dell’Urbanistica e tutti i tecnici dell’Ufficio del Piano Regolatore – dichiara l’assessore all’Urbanistica Giusto Catania – il nostro obiettivo è quello di adeguare celermente il PRG alle prescrizioni del Genio Civile, oltre che alla nuova legge urbanistica regionale, così da consentire al Consiglio comunale di esaminare l’atto.”