Last updated on 7 marzo 2021
Adesso è nel mirino la Gesap, la società di gestione dell’aeroporto di Palermo – Punta Raisi. Roberto Helg avrebbe rivelato ai magistrati l’esistenza di un sistema corruttivo generalizzato nelle trattative per gli appalti nello scalo. Quattro persone, tra ex e attuali responsabili della Gesap, risultano indagati per associazione a delinquere finalizzata all’abuso d’ufficio, tra loro il direttore generale della Gesap, Carmelo Scelta, e l’ex ad Giacomo Terranova. Lo stesso Palazzolo- il pasticciere ce ha fatto arrestare Helg – ha raccontato ai carabinieri che all’inizio si era rivolto proprio a Scelta , nelle more del rinnovo, per capire cosa era accaduto della sua richiesta di proroga del contratto di locazione, fatta ad agosto.
«Il 19 febbraio, dopo un mio sms, – racconta Palazzolo agli investigatori – Carmelo Scelta era venuto nella mia pasticceria di Cinisi per discutere dei problemi relativi al rinnovo del mio contratto. Disse che io pago il 7% sugli incassi, mentre il gestore unico dell’aeroporto per i servizi di ristorazione paga il 18,27%. Questo divario, a suo dire, aveva determinato malumori all’interno del consiglio di amministrazione della Gesap. Scelta mi spiegò pure che Helg si era lamentato per i mancati introiti della società. Gli chiesi cosa dovevo fare, anche perché in più occasioni Helg mi aveva detto di essere mio amico. Fu a quel punto che Scelta mi consigliò di andargli a parlare». Sarebbe stato Scelta, dunque, a dire del commerciante, a indirizzarlo da Helg.
Ma quanto guadagnava Helg con le sue cariche? E’ importante saperlo perchè agli inquirenti Helg ha detto di aver agito per “bisogno”, dato che rischiava il pignoramento della casa. Ebbene, da presidente della Camera di commercio di Palermo, ruolo che ricopriva da nove anni, Roberto Helg, percepiva 46mila euro lordi all’anno, ai quali aggiungeva circa 30mila euro lordi all’anno che guadagnava come vice presidente della Gesap. Helg ha anche un pensione, dato che ha 79 anni. Non si può dire, con due stipendi pubblici e una pensione, che viva in miseria…
7 milioni di euro è la cifra che l’aeroporto Falcone-Borsellino di Punta Raisi guadagna per i contratti delle 16 attività commerciali all’interno dello scalo: negozi, ristoranti, bar, parcheggi . Poi attorno allo scalo si sta giocando un’altra partita milionaria, ed è quella dell’avviata privatizzazione della Gesap, con l’interesse degli argentini della Corporacion America, gruppo già presente in altri scali, come l’aeroporto “Vincenzo Florio” di Trapani Birgi.
Palazzolo ha il suo negozio di pasticceria all’interno dell’aeroporto dal giugno del 2000. A quei tempi si procedeva per assegnazione diretta. Nel 2008 Gesap affida alla società Linea Sole la gestione dell’area commerciale, e i contratti in scadenza con i negozi non vengono quindi rinnovati. La Linea Sole poi fallì nel 2012. Per due anni, dal 2012 al 2014, nelle more dell’assegnazione dell’appalto, è stata Gesap a gestire di nuovo direttamente l’area, mantenendo le condizioni contrattuali stipulati ai tempi di Linea Sole. Dal 2014 è Airest, vincitrice della gara, a occuparsene. E proprio in questi giorni la pasticceria Palazzolo doveva rinnovare il contratto per tre anni.
Divampano le polemiche, intanto, da parte di alcuni familiari di vittime della mafia che hanno avuto a che fare anche con il presidente della Camera di commercio e della Confcommercio di Palermo arrestato con l’accusa di estorsione aggravata. “A che titolo occupava quel posto?”, si chiede Alice Grassi, figlia dell’imprenditore Libero ucciso nel 1991 per essersi ribellato al racket. “Perché – prosegue – è stato per anni al vertice della Camera di Commercio? La sua storia la conoscono tutti a Palermo. L’azienda di Helg era fallita. Può capitare. Ma perché proprio lui doveva rappresentare le imprese commerciali di Palermo? Non conosco le ragioni del dissesto. Dai giornali ho appreso che si è difeso sostenendo di essersi trovato in difficoltà con le banche. Vuol dire che aveva avuto dalle banche il credito negato invece a mio padre. A fronte di cosa? La verità è che c’è un’antimafia di facciata. Helg ne era un rappresentante. Ma è anche vero che un sacco di gente ci crede e si comporta con coerenza. Come ha fatto il pasticciere Palazzolo, che vorrei conoscere e incontrare“.
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