L’Autorità di sistema portuale del Mare di Sicilia Occidentale e Fincantieri hanno firmato un protocollo d’intesa per il rilancio in piena sintonia del polo della cantieristica navale nel porto di Palermo, alla base del quale vi è l’obiettivo condiviso di permettere al sito siciliano di affermarsi come uno dei più importanti del Mediterraneo.
L’accordo, destinato a rivoluzionare l’assetto, anche infrastrutturale oltre che operativo, dell’intero bacino portuale di Palermo, prevede la concentrazione di tutta l’attività cantieristica industriale, attraverso la realizzazione di diverse opere infrastrutturali, fra cui spicca il completamento del bacino di carenaggio da 150.000 tonnellate di portata lorda e la realizzazione di una banchina di 300 metri di lunghezza nell’area nord del porto (Acquasanta).
L’AdSP e Fincantieri si adopereranno per trasformare questa intesa in accordo di programma quadro da sottoscrivere alla presidenza del Consiglio dei ministri.
“Il nostro obiettivo – afferma Pasqualino Monti, Presidente dell’Autorità di Sistema portuale del Mare di Sicilia occidentale – è quello di ridare a Palermo un ruolo di primo piano nel mercato cantieristico mondiale, creando un polo in grado di generare occupazione di qualità e di dare ai giovani della Sicilia una prospettiva per il futuro di cui essere consci e orgogliosi”.
“Auspico che con questa intesa e con il successivo accordo di programma si possa finalmente pervenire alla soluzione dei problemi infrastrutturali del cantiere di Palermo, assicurando quindi il suo sviluppo, che in questo momento sarebbe oltremodo facilitato dal notevole carico di lavoro dell’azienda” ha dichiarato Giuseppe Bono, Amministratore delegato di Fincantieri.
“All’incontro di oggi abbiamo chiesto futuro e garanzie per il cantiere navale di Palermo attraverso un vero piano industriale. L’Autorità di sistema portuale del mare della Sicilia occidentale, Pasqualino Monti, ci ha informato sullo stato di avanzamento degli investimenti previsti, partendo dalla dismissione di alcune aree per migliorare la logistica del cantiere, mentre Fincantieri ha promesso un’accelerazione per quanto riguarda la definizione del bacino in muratura da 150 mila tonnellate, fermo da più di 30 anni”. Così Enzo Comella, segretario della Uilm Palermo, che aggiunge: “Adesso chiediamo di conoscere i dettagli del protocollo firmato lo scorso 28 dicembre da Fincantieri e Autorità portuale. E alla Regione risposte sui due bacini. Palermo deve tornare a costruire navi, servono risposte chiare”.
“Questo protocollo – spiegano Antonio Nobile segretario provinciale Fim CIsl Palermo Trapani e Nino Clemente responsabile della cantieristica navale della Fim – entro il mese di marzo, ed è questo l’impegno assunto da Fincantieri al tavolo, sarà trasformato in un accordo di programma per la realizzazione del bacino di carenaggio da 150 mila tonnellate e che dovrà essere sottoposto alla firma della Presidenza del Consiglio di Ministri”. “Non ci sarà quindi, ci hanno assicurato nessun depauperamento del cantiere navale di Palermo ma un estensione degli spazi produttivi verso Nord”. “E’ chiaro – continuano .- che abbiamo chiesto tempi certi per la costruzione dell’opera che darebbe a Fincantieri Palermo un ruolo importante nel mercato internazionale facendogli recuperare la mission di costruttore di navi oltre che quella legata alla riparazione”.
Intanto, per i prossimi tre anni confermati investimenti e carichi con le commesse già acquisite che daranno lavoro e tutti gli operai del cantiere e dell’indotto, con un milione e 300 mila ore per quest’anno, un milione e 200 per il prossimo e un milione per il 2021. “Valutiamo positivmente gli impegni assunti oggi dall’azienda – conclude Leonardo La Piana segretario Cisl Palermo Trapani – , ovviamente i tempi sono fondamentali, dato che da anni si parla del progetto di realizzazione del bacino da 150 mila tonnellate, finito ostaggio di vari intoppi e ritardi burocratici, e che potrebbe rilanciare lo sviluppo di Fincantieri Palermo. Insieme alla Federazione dei metalmeccanici della Cisl presseremo le istituzioni affinché l’accordo di programma venga firmato presto, affinché si accelerino i tempi per la gara e l’avvio dei lavori, tutto per valorizzare le grandi professionalità del cantiere aprendolo a nuovi mercati”.