«Riempiremo di zibibbo il Mediterraneo altro che petrolio». A parlare è il sindaco di Pantelleria Salvatore Gabriele. Risponde a domande e osservazioni sulla possibilità che vengano autorizzati impianti per l’estrazione di petrolio al largo delle coste dell’isola che lui amministra. Sa, certo, che il governo nazionale è ben deciso ad andare avanti e ancora ieri il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha detto chiaro e tondo: «La norma per creare lavoro e vincere la sfida energetica io la faccio, e l’ho fatta. Magari prenderò qualche voto in meno ma la faccio». Il presidente del Consiglio è cosciente che c’è un fronte molto vasto in Sicilia che si oppone alle trivelle e il sindaco di Pantelleria è sicuramente esponente di punta di questo fronte del no.
La situazione attuale
Oggi nel Canale di Sicilia, secondo una ricostruzione fatta da Emanuele Lauria sul quotidiano La Repubblica sulla base di dati di Legambiente, vengono estratte 301.471 tonnellate di greggio, il 41% del totale nazionale. Attualmente le trivellazioni in mare interessano le aree di Capo passero, Gela, Pozzallo, Marsala e Mazara del Vallo. Manegli anni sono aumentate le domande per ricerche e sfruttamento di possibili pozzi in mare: in totale vi sono 12.908 chilometri quadrati interessati da cinque permessi di ricerca già rilasciati e da altre 15 richieste di concessione. Interessa il greggio certo ma anche i giacimenti di gas. La Hunt Oil Company, per esempio, ha chiesto di poter esplorare i fondali intorno all’isola Ferdinandea che si trova tra Sciacca e Pantelleria, nel cuore di un’area molto amata dai turisti italiani e stranieri.